Succede quando sei in un posto che non conosci di non sapere dove andare e come orientarti, perdi i riferimenti di dove sei e soprattutto hai davanti molte possibilità ma non sai che strada prendere.
Anche il profeta Isaia pare riferirsi a questa sensazione quando afferma: Guardai ma non c’era nessuno, tra costoro nessuno era capace di consigliare; nessuno da interrogare per averne una risposta. (Is 41,28).
L’esperienza raccontata da Isaia, oltre a mettere in evidenza il disorientamento, parla anche della solitudine e della fatica a reperire qualche aiuto su cui fare affidamento.
Certo oggi muoversi anche in posti sconosciuti è molto più facile; con Google Maps vai in ogni dove.
Il problema si pone invece quando il disorientamento è relativo allo spirito.
C’è un’espressione del filosofo Soren Kierkegaard che esprime molto bene il senso generale del disorientamento: State attenti: la nave ormai è in mano al cuoco di bordo, e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma quel che si mangerà domani.
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