Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Pubblicato il
8 Novembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Il difficile compito di un genitore: amare chi non si fida più di noi

Se potessi consigliare un libro ai genitori con figli adolescenti raccomanderei la lettura dell’ultimo libro di Matteo Bussola intitolato “La neve in fondo al mare”.

È il racconto di un papà e della sua storia in relazione al figlio di 16 anni.

A pagina 46 c’è un passaggio che trovo straordinario nella sua realistica delicatezza e umiltà. Racconta che stava un giorno dialogando con lo psicologo di suo figlio e gli raccontava delle difficoltà di comunicazione con il figlio: Non lo capisco più, in pratica non riesco più a parlargli. Perché ogni volta che ci provo lui si ritrae, oppure risponde a monosillabi. Dov’è finito, il mio bambino? Chi è questo mostro che sembra averlo inghiottito? – chiedevo.

Il guaio con i bambini è che crescono, – ha detto lui.

E possono essere crudeli, i bambini che crescono. Ti esasperano, ti evitano, soprattutto quando stanno male, hanno bisogno di te ma non ti vogliono accanto, desiderano la tua presenza ma ti impongono una distanza.

Eh, ma allora che cosa dobbiamo fare?

Vede, l’adolescenza è come una nostalgia: voi rimpiangete l’innocenza della loro infanzia, loro rimpiangono il sentirsi adatti e compresi. È questa la sola cosa che genitori e figli hanno davvero in comune, – ha detto. Questa, e un’altra. E cioè?

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Pubblicato il
2 Novembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Una pietà alternativa

Nella basilica del monastero di Pontida e precisamente presso l’altare del crocifisso c’è questo piccolo tondo marmoreo che raffigura una bellissima pietà. Ma non è la pietà classica, quella di Michelangelo per intenderci, ma è una pietà diversa. Le posizioni di Maria e di Gesù sono veramente alternative.

Mi soffermo sul corpo morto di Cristo. Non è in braccio alla madre ma è disteso. Sembra stia dormendo. Già qui colgo un pensiero illuminante: la morte nella visione cristiana è proprio come addormentarsi, come quando alla sera si va a dormire con la certezza che all’alba del giorno dopo ci si risveglia. Guardando il corpo di Gesù mi è venuta in mente una poesia di Valentino Savoldi che in una strofa recita:

Non coprite il mio corpo
col sudario
perché m’abitui alla morte
Seminatemi nudo nella terra,
in posizione fetale
perché io rinascerò
libero.

Il corpo di Cristo è proprio come quello di un bambino che si addormenta tranquillo in braccio alla sua  mamma, sicuro di risvegliarsi.

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Pubblicato il
26 Ottobre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Se la morte non ci fosse

Sammy Basso l’abbiamo conosciuto tutti, lo abbiamo visto nelle sue frequenti comparse in televisione, senz’altro ci siamo tutti lasciati intenerire al momento della sua morte e forse ci siamo lasciati edificare dalla bellissima lettera che lui aveva scritto nel 2017 e consegnato ai suoi genitori e che è stata letta nel giorno del suo funerale lo scorso 11 ottobre.

Della sua vicenda mi hanno particolarmente colpito prima di tutto la sua capacità di sperare e in secondo luogo il suo rapporto di amicizia con Gesù.

Alla luce di questi due aspetti, la speranza e l’amore per il Signore, ha potuto vivere la sua vita, senza dubbio molto difficoltosa, con una serenità disarmante, non come una lotta dissanguante, ma come una resa fiduciosa nelle mani del suo Creatore.

Leggendo la sua lettera voglio lasciar cadere l’accento su un pensiero che ci può aiutare a meditare, nei prossimi giorni di novembre, sulla visione cristiana della vita e della morte.

Così scrive: Se la morte non ci fosse probabilmente non concluderemo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”!

Trovo che questo passaggio sia bellissimo.

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Pubblicato il
19 Ottobre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Non è pesante!

Questa è una fotografia a dir poco sconvolgente ma che nasconde una grande lezione di vita. È un’immagine del 1945 e rappresenta un ragazzo giapponese che durante la seconda guerra mondiale sta aspettando il suo turno per far cremare il corpo morto del fratellino. Il fotografo che ha scattato la foto ha affermato di aver visto il ragazzo con la bocca sanguinante a forza di mordersi le labbra per non piangere.

La guardia che svolgeva l’impietoso gesto della cremazione gli diceva: metti a terra il carico che porti sulla schiena fino a quando toccherà a lui ad essere cremato così non ti stanchi che è pesante per te.

E il ragazzo gli dice: Quello che porto non è pesante, è mio fratello! Ha continuato ad aspettare con il fratello sulle spalle fino a quando non è arrivato il suo turno, ha consegnato il fratello, si è voltato e se n’è andato.

Questa storia è davvero una grande lezione, un esempio di forza d‘animo anche in momento molto difficili. Una lezione che potrebbe essere così riassunta: ricordati che colui o colei che hai sulle spalle e che devi “sopportare”, è tuo fratello, tua sorella, tuo padre, tua madre, tuo figlio o figlia… e se Dio ti mette qualcuno sulle spalle è perché tu puoi, riesci a portarlo, fino in fondo. Sii forte e non abbandonare mai chi hai sulle spalle.

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Pubblicato il
13 Ottobre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Altro che Michelangelo

Stavo visitando un oratorio della nostra diocesi recentemente ristrutturato. Il parroco è un amico. Entro nella sala del bar e nella parete centrale vedo questo dipinto.

Intanto sono sorpreso per come sia stato ben realizzato. È la creazione di Adamo dipinto da Michelangelo nel cuore della volta della cappella Sistina. Chi l’ha rappresentato è stato proprio bravo. Al primo colpo non mi ero reso conto del particolare incriminato tant’è che ho pensato che è proprio una bella idea dipingere la creazione nella sala centrale dell’oratorio. Avvicinandomi vedo il centro del dipinto: là dove Michelangelo con un gesto tenero e solenne aveva alluso al contatto tra il dito di Dio e il dito di Adamo, la copia, rasentando la blasfemia, pone in mano ai protagonisti una bottiglia di birra nell’audace gesto di un brindisi dissacrante.

Non essendo a priori un bacchettone mi scappa un sorriso, come di fronte ad una barzelletta. Tornando a casa ci ripenso e mi faccio alcune domande: Perché? Perché il quale sala? Cosa si voleva dire? Come è possibile aver dato all’autore il placet di ripresentare così il capolavoro di Michelangelo?

È molto facile, soprattutto oggi sui social, imbattersi in immagini che dissacrano. Ricordo una volta di aver visto un presepio nel quale al posto delle statuine c’erano i prodotti del consumismo. Se è per fare una risata va bene tutto. Ma perché esibire in maniera così plateale il consumo di alcol nella sala centrale dell’oratorio, presumo la più frequentata?

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Pubblicato il
11 Ottobre 2024
in I grandi eventi, Primo piano, Proposte per tutti

Festa d’autunno e castagnata

Sabato 19 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 per sperimentare attività motorie rivolte a persone con fragilità, disabilità e over 65. Clicca qui per vedere il volantino “Giornata dello sport”.

Domenica 20 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 pomeriggio di festa, coinvolgimento e buoni sapori, bancarelle artigianali, stand delle associazioni, trucca bambini, tombola e proiezione partita dell’atalanta.

Entrambi i giorni puoi trovare: Caldarroste, pane e salamella, patatine fritte, crepes alla nutella, vin brulè e the caldo.