Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Pubblicato il
13 Ottobre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Altro che Michelangelo

Stavo visitando un oratorio della nostra diocesi recentemente ristrutturato. Il parroco è un amico. Entro nella sala del bar e nella parete centrale vedo questo dipinto.

Intanto sono sorpreso per come sia stato ben realizzato. È la creazione di Adamo dipinto da Michelangelo nel cuore della volta della cappella Sistina. Chi l’ha rappresentato è stato proprio bravo. Al primo colpo non mi ero reso conto del particolare incriminato tant’è che ho pensato che è proprio una bella idea dipingere la creazione nella sala centrale dell’oratorio. Avvicinandomi vedo il centro del dipinto: là dove Michelangelo con un gesto tenero e solenne aveva alluso al contatto tra il dito di Dio e il dito di Adamo, la copia, rasentando la blasfemia, pone in mano ai protagonisti una bottiglia di birra nell’audace gesto di un brindisi dissacrante.

Non essendo a priori un bacchettone mi scappa un sorriso, come di fronte ad una barzelletta. Tornando a casa ci ripenso e mi faccio alcune domande: Perché? Perché il quale sala? Cosa si voleva dire? Come è possibile aver dato all’autore il placet di ripresentare così il capolavoro di Michelangelo?

È molto facile, soprattutto oggi sui social, imbattersi in immagini che dissacrano. Ricordo una volta di aver visto un presepio nel quale al posto delle statuine c’erano i prodotti del consumismo. Se è per fare una risata va bene tutto. Ma perché esibire in maniera così plateale il consumo di alcol nella sala centrale dell’oratorio, presumo la più frequentata?

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Pubblicato il
11 Ottobre 2024
in I grandi eventi, Primo piano, Proposte per tutti

Festa d’autunno e castagnata

Sabato 19 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 per sperimentare attività motorie rivolte a persone con fragilità, disabilità e over 65. Clicca qui per vedere il volantino “Giornata dello sport”.

Domenica 20 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 pomeriggio di festa, coinvolgimento e buoni sapori, bancarelle artigianali, stand delle associazioni, trucca bambini, tombola e proiezione partita dell’atalanta.

Entrambi i giorni puoi trovare: Caldarroste, pane e salamella, patatine fritte, crepes alla nutella, vin brulè e the caldo.

Pubblicato il
5 Ottobre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Dieci minuti

Finalmente ho avuto il tempo di guardarlo. Me l’avevano consigliato due amici un po’ in crisi nel loro matrimonio. Dieci minuti. Questo il titolo del film di Maria Sole Tognazzi tratto dal romanzo di Chiara Gamberale. È la storia di Bianca che dopo essere stata abbandonata dal marito tenta di togliersi la vita. La figura di riferimento per Bianca, nel tuo tentativo di redimersi, è la dottoressa Brabati, magistralmente interpretata da Margherita Buy.

Mi è piaciuto il film. Soprattutto per la dottoressa ed i suoi consigli.

C’è una sedia rotta nel suo studio e a tutti i pazienti ricorda che l’obiettivo delle sue terapie consiste proprio nell’acquisire il senso della realtà per cui bisogna imparare a convivere con i propri limiti e difetti. Infatti ciò che viene indicato a Bianca come diagnosi è la sua incapacità ad incontrare le persone reali. Per intraprendere la terapia la dottoressa le propone l’esercizio dei 10 minuti che consiste nel fare ogni giorno, per almeno una decina di minuti, qualcosa che non ha mai fatto, di bello o di brutto, di attraente o di ripugnante. Sarà questo esercizio a portare Bianca ad avvicinarsi agli altri e soprattutto a sua madre con la quale da anni non parlava.

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Pubblicato il
27 Settembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

La “magia” del dodicesimo cammello

Avevo bisogno di trovare un racconto per spiegare ai ragazzi l’importanza del dono e di saper vivere con gratuità la vita quotidiana. Ogni giorno durante il Cre si concludono le attività con un brano di Vangelo, un racconto appunto e un canto.

Ho trovato dunque questo racconto che onestamente mi ha un po’ lasciato senza parole. Più che un racconto è un paradosso e io non sono riuscito a capirlo fino in fondo. Ecco il racconto: un cammelliere sul punto di morte scrive il proprio testamento per lasciare i propri averi ai suoi tre figli. L’eredità è composta da 11 cammelli e nel testamento è indicato che: al figlio maggiore va 1/2 della sua eredità; al figlio di mezzo va 1/4 della sua eredità e al figlio minore va 1/6 della sua eredità.

Chiaramente, essendo 11 un numero dispari, il primo dei tre fratelli presenta subito agli altri un problema: non può prendersi la metà dei cammelli (ovvero 5 cammelli e mezzo) senza ucciderne uno tagliandolo a metà. Ed ecco che iniziano i litigi.

Così i tre fratelli si recano da un giudice che si ferma per un po’ a riflettere sul problema e poi decide di lasciare loro anche il suo cammello. Il giudice dice loro che devono provare a dividere l’eredità aggiungendo il suo cammello al totale (che diventa di 12 cammelli) e che, in caso fosse possibile, gli restituiranno il cammello più avanti.

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Pubblicato il
20 Settembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Aforismi

D’estate, in viaggio o sotto l’ombrellone, mi diletto con i giochi enigmistici. Mi diverto, mi rilasso e rifletto. I giochi che preferisco sono quelli con la chiave risultante perché si trovano sempre massime sapienti e proverbi curiosi.

Tanto per citare le ultime frasi trovate condivido queste.

Bisogna prendere tutto sul serio ma niente sul tragico.

Prendere sul serio ogni cosa significa essere coscienziosi e responsabili e questo non è il contrario di allegria. Se non si prendono sul serio le cose, anche le più piccole, si finisce per essere superficiali. Nulla però dev’essere tragicamente interpretato, neppure ciò che è tragico di per sé, come la morte, perché la speranza è l’ultima a morire e più forte della morte è l’amore.

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Pubblicato il
13 Settembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Come sta tua mamma?

Come sta tua mamma?, mi chiede un anziano amico prete al telefono. È un po’ poco lucido perché era stato a fare una preghiera a mia madre. Ero sicuro. Sapeva che mia madre era morta. Eppure alla domanda: Come sta tua mamma? gli rispondo: Bene dai. Ma no, scusa, è morta qualche mese  fa. Ah si è vero, mi dice, e ci salutiamo.

Che telefonata strana. Rimango a pensare non tanto alla sua estemporanea domanda quanto alla mia irrazionale risposta.

Mia mamma sta bene.

Pensavo forse che la sua presenza fosse ancora vicina oppure che la sua attuale sorte davvero fosse nel bene. Fatto sta che dopo alcuni mesi non ho smarrito la certezza della sua vicinanza.

Con i nostri cari non interrompiamo legami annosi d’amore.

Se mai essi si rafforzano benché la forma cambi radicalmente. Non sono più i sensi della concretezza ma dello spirito a governare le dinamiche.

C’è un bellissimo testo, erroneamente attribuito a sant’Agostino, che spesso viene proposto nei funerali per il saluto di congelo ai propri cari, dice: La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

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Pubblicato il
7 Settembre 2024
in Storie di fede e Riflessioni

Il lago di Molveno

Abbiamo vissuto un giorno di grande pace a Molveno. Con la cornice delle Dolomiti del Brenta e la purezza del lago abbiamo trascorso la giornata nel bellissimo parco in riva al lago che Fogazzaro, amante di questo posto, chiamava “preziosa perla in più prezioso scrigno”.

Intanto complimenti vivissimi alla lungimiranza degli amministratori che hanno saputo salvaguardare la bellezza del parco e l’hanno attrezzato senza esagerare con infrastrutture comode per i turisti.

Poi altrettanti complimenti ai turisti stessi per il rispetto con cui si armonizzano con l’ambiente. I turisti di montagna sono decisamente più attenti di quelli delle coste marine.

Mentre dappertutto stavamo vivendo giorni di grande caldo in riva a lago di Molveno si stava veramente bene.

Il lago dal 2011 al 2018 vanta di aver ricevuto per cinque volte il premio “Le cinque vele” da Legambiente per la qualità dell’acqua, della spiaggia e dei servizi turistici e detiene il primato dal 2014 di Lago più bello d’Italia. Così si legge nella nota di Legambiente: “vero avamposto di una rivoluzione lenta che, sul modello di certe località della Sardegna, si è posto l’obiettivo di ripensare le strategie di sviluppo turistico del territorio e contingentare il carico di ospiti, mettendo in atto uno studio per individuare il numero giusto di presenze che assicuri l’equilibrio tra chi vive il paese, chi lo visita e l’ambiente”.

Il lago di Molveno ha una profondità massima di 124 metri ed è il più profondo del Trentino e si trova a circa 800 metri di altezza. A Molveno è possibile praticare molti sport in particolare i percorsi in bike e i voli con il parapendio.

Tra i monumenti rilevanti del paese c’è sicuramente la chiesina di san Vigilio che risale al XIII secolo ed è in stile romanico. All’interno la chiesetta è impreziosita da diverse raffigurazioni: una splenda Ultima Cena, la crocifissione e san Rocco, tutte risalenti al Duecento.

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Pubblicato il
31 Agosto 2024
in Storie di fede e Riflessioni

La ricchezza dell’estate

Ho vissuto un mese lontano da Dalmine: il campo estivo con gli adolescenti a Sestri, una vacanza con i giovani a Limone del Garda, ospiti nella casa di san Daniele Comboni e una decina di giorni negli Sati Uniti nel New Mexico e precisamente nella città di Santa Fe.

Prima di tutto mi vien da dire che dovrò rendere conto al Signore per il buon tempo che ho avuto in questo… tempo buono. In secondo luogo devo affermare che il lusso di poter viaggiare è anche una grandissima opportunità: si imparano molte cose, si entra in contatto con culture e mentalità completamente diverse dalle nostre, si conoscono modi nuovi di risolvere i problemi e di vivere la quotidianità. Se poi si ha la fortuna di condividere l’esperienza del viaggio con qualcuno questo è sicuramente il valore aggiunto di ogni esperienza.

A Sestri ho imparato a mettermi in ascolto degli adolescenti, del loro slancio affettivo e della sofferenza che segna anche la loro giovane vita. A Limone ho imparato dai giovani il buon gusto nell’abitare la natura, la necessità di riposare e la serenità nel condividere anche le piccole cose e dai padri comboniani la bellezza della vita comunitaria con la capacità di trasformare le diversità in ricchezza.

In America ho imparato un’America completamente diversa dall’immagine che abbiamo in testa noi europei, una terra intrisa di storia degli americani nativi, gli indiani, una terra lenta, quasi indolente, la cui energia non è nel caos e nella tecnica, ma nel silenzio e nella calma.

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