Ho visto con interesse e piacere l’intervista a Francesco Guccini in occasione dei suoi 85 anni. Più o meno condivisibili i suoi commenti su temi generali che hanno accompagnato la sua carriera di cantautore. Verso la fine dell’intervista fa una battuta sulla vecchiaia dicendo che se potesse prenderebbe a schiaffi Seneca quando, nelle “Lettere a Lucilio”, tesse l’elogio della vecchiaia affermando che essa è una stagione piena di vantaggi.
Nelle Lettere Seneca invita a considerare l’età avanzata non come un periodo di declino, ma come una fase della vita ricca di opportunità e di saggezza.
Seneca utilizza spesso metafore tratte dalla vita agricola per dire che come i frutti di fine stagione sono i più buoni e che come il vino migliora con il tempo, così la vita offre il meglio di sé alla fine, grazie all’esperienza accumulata negli anni. Seneca esorta anche a guardare con fiducia alla morte, sempre più vicina, perché tutti comunque saremo chiamati a lasciare la scena di questo mondo. Forse questo è uno dei pensieri più profondi di Seneca, che è vissuto quattro secoli prima di Cristo: la presenza costante della morte nella nostra vita, una preziosa compagna di viaggio che ci aiuta a vivere con sempre maggio consapevolezza e gratitudine.
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