Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Pubblicato il
11 Luglio 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Sulla vecchiaia

Ho visto con interesse e piacere l’intervista a Francesco Guccini in occasione dei suoi 85 anni. Più o meno condivisibili i suoi commenti su temi generali che hanno accompagnato la sua carriera di cantautore. Verso la fine dell’intervista fa una battuta sulla vecchiaia dicendo che se potesse prenderebbe a schiaffi Seneca quando, nelle “Lettere a Lucilio”, tesse l’elogio della vecchiaia affermando che essa è una stagione piena di vantaggi.

Nelle Lettere Seneca invita a considerare l’età avanzata non come un periodo di declino, ma come una fase della vita ricca di opportunità e di saggezza.

Seneca utilizza spesso metafore tratte dalla vita agricola per dire che come i frutti di fine stagione sono i più buoni e che come il vino migliora con il tempo, così la vita offre il meglio di sé alla fine, grazie all’esperienza accumulata negli anni. Seneca esorta anche a guardare con fiducia alla morte, sempre più vicina, perché tutti comunque saremo chiamati a lasciare la scena di questo mondo. Forse questo è uno dei pensieri più profondi di Seneca, che è vissuto quattro secoli prima di Cristo: la presenza costante della morte nella nostra vita, una preziosa compagna di viaggio che ci aiuta a vivere con sempre maggio consapevolezza e gratitudine.

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Pubblicato il
4 Luglio 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Il lavoro del prete al servizio della comunione

Poveri voi, mi dice un vecchio amico che in chiesa non vi mette piede da più di cinquant’anni. Perché me lo dici? Perché voi preti siete sempre di meno e dovete lavorare di più. Beh, gli dico, se fanno tutti come te non ci sono problemi.

Sto proprio leggendo in questi giorni l’ultimo libro di Luca Diotallevi, il noto sociologo cattolico, sempre molto attento alla vicenda dei cristiani nel mondo di oggi. Il libro si intitola “La Messa è sbiadita” e a partire dalle recenti statistiche riflette sul significato attuale della partecipazione dei fedeli al momento principale della fede: l’Eucarestia.

Nella lettura trovo questo passaggio e mi viene in mente il mio vecchio amico mangiapreti: “Il carico di lavoro del prete è calato, i sacerdoti ordinati sono il 62% di quelli ordinati negli anni ‘90 ma non c’è paragone con i laici che si recano in chiesa scesi al 23,7%. Dunque, magari bisogna riorganizzare le strutture e ottimizzare le parrocchie in base al numero di abitanti ma i preti ancora ci sono, di meno ma ci sono. Ciò invece cui andiamo incontro è una forte riduzione della platea dei praticanti, soprattutto perché una parte significativa di quelli attuali è costituita da persone anziane”.

La lettura di questo capitoletto al primo momento mi ha rassicurato: siccome ci sono meno fedeli posso lavorare di meno, ho perfino pensato.

Poi invece mi sono preoccupato: perché i fedeli sono diminuiti del 23,7 per cento? Che responsabilità abbiamo come preti? E soprattutto cosa e come potremmo fare diversamente?

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Pubblicato il
3 Luglio 2025
in Il Gruppo Sportivo, Primo piano

Open day calcio OSG

sabato 5 luglio 10-12 open day anno 2013-12 Giovanissimi

venerdì 4 e 11 luglio 18.30-20.00 open day anno 2017-16 pulcini

sabato 12 luglio 10-12 open day anno 2015-14 esordienti

Open day è sul campo dell’oratorio San Giuseppe ingresso via Verdi.

Per prenotare e informazioni scrivere via mail: osg.sport@gmail.com

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30 Giugno 2025
in Raccolta fondi e autofinanziamento dell'Oratorio

Il tuo 5×1000 per sostenere l’Oratorio San Giuseppe

E’ possibile sostenere le attività dell’Oratorio e della Parrocchia San Giuseppe anche con la scelta di destinare il 5 per mille dell’IRPEF della propria dichiarazione dei redditi.
La scelta del 5 per mille è un meccanismo uguale a quello dell’8 per mille: le due scelte non sono alternative tra di loro e pertanto possono essere fatte entrambe.

Come funziona?

Per chi è tenuto a presentare il Mod. Unico o Mod. 730:
con la sottoscrizione nell’apposito riquadro ed indicando il codice fiscale dell’A.S. Oratorio San Giuseppe;

Per chi non è tenuto a presentare dichiarazione dei redditi (in quanto possiede solo reddito di lavoro dipendente o di pensione):
può contribuire firmando nell’apposito riquadro inserito nel CUD indicando il codice fiscale dell’A.S. Oratorio San Giuseppe.
Il foglio del modello CUD con la sottoscrizione del 5 per mille va poi spedito o consegnato a un CAF o a un professionista abilitato (commercialista, consulente del lavoro, …)

Per tutti, il codice fiscale da indicare è il seguente: 95201430162

 

 

Pubblicato il
27 Giugno 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Via Ozanam

Per 14 anni ho abitato la casa parrocchiale della parrocchia di San Giuseppe a Dalmine che si trova in Via Ozanam. Ogni volta che mi chiedono l’indirizzo devo fare lo spelling perché Ozanam non è un nome conosciuto. Anche recentemente mi è capitato di spiegare chi fosse questo benedetto Ozanam. Di fatto coloro che hanno scelto questo nome per la via della Casa Parrocchiale (tra l’altro è l’unica abitazione della via) hanno fatto una scelta profetica.

Chi è Federico Ozanam?

È un Beato che ha vissuto solamente 40 anni dal 1813 al 1853 e che manifesta una modernità singolare. È stato un uomo di grande cultura e di grande umanità; si prodigò per diffondere la verità della fede e lo fece soprattutto con la testimonianza della carità verso i poveri. Fu consapevole che il primo luogo della testimonianza era la propria famiglia, la moglie e la figlia.

In sintesi ci sono quattro aspetti interessanti di Ozanam.

La sua fede di rafforzò vedendo pregare Ampére, il padre dell’elettromagnetismo. Così lui stesso racconta: “Un giorno, triste e sopraffatto dai miei problemi, sono entrato nella Chiesa di Santo Stefano per cercare un po’ di conforto. La chiesa, quasi vuota, era in silenzio. Davanti all’altare c’era un uomo umilmente inginocchiato, immerso nella preghiera del Rosario. Avvicinandomi mi sono reso conto che si trattava di Ampére. Dopo aver contemplato un attimo quella scena mi sono ritirato, profondamente commosso e più vicino a Dio”.

Ozanam è il fondatore della Società di San Vincenzo. Un giorno sentì questa frase che lo colpì così tanto che avviò la conferenza di San Vincenzo per stare sempre più vicino ai poveri bisognosi di pane ma soprattutto di umanità: “Una volta il cristianesimo faceva meraviglie, ma oggi è morto. Ti vanti di essere cattolico, cosa stai facendo? Dove sono le opere che dimostrano la tua fede e chi può farci rispettare e ammetterlo?”.

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Pubblicato il
21 Giugno 2025
in Storie di fede e Riflessioni

L’amore di Cristo ci sospinge

Ogni mese circa, come sacerdoti della fraternità (gruppo di parrocchie vicine) viviamo una mattinata di ritiro, un sacerdote propone una meditazione seguita dall’adorazione eucaristica.

Nelle scorse settimane la meditazione si è sviluppata su due versetti della seconda lettera di Paolo ai Corinti.

“Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi”.

C’è una sproporzione evidente tra il tesoro e la creta che lo custodisce. Come sacerdoti, ci diceva il predicatore, siamo fragili, siamo attualmente messi alla prova, eppure siamo chiamati a riconoscere la nostra vocazione: annunciare il tesoro del Vangelo, amministrare il tesoro dei Sacramenti e consegnare il tesoro della carità.

Sfidando la tentazione di credere che il tesoro siano le nostre capacità, dobbiamo ammettere che il Signore sa trarre la vita anche dalle nostre fragilità e perfino dal nostro peccato.

L’esercizio dell’esame della coscienza deve aiutarmi a distinguere la fragilità insita nella croce dalla fragilità che dipende invece dalle nostre inadempienze o dal nostro carattere infelice.

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14 Giugno 2025
in Storie di fede e Riflessioni

La regola d’oro

La regola d’oro è come una mirabile sintesi di tutto il Vangelo. L’ha pronunciata Gesù nel discorso della montagna nel capitolo 7 del Vangelo di Matteo. Suona così: Tutte le cose che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatele a loro.

In realtà questa regola d’oro non l’ha “inventata” Gesù.

Sarebbero parole di una grande rabbino ebreo di nome Hillel. Uno scettico si rivolse a lui per sfidarlo perché spiegasse tutto il senso della legge ebraica nel breve tempo in cui si può restare dritti su un piede solo e il rabbino rispose: «Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Questa è tutta la Torah; il resto è commento. Va’ e studia».

La regola d’oro ci invita a trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi. Se mi fa piacere essere trattato con rispetto, gentilezza e amore io per primo devo trattare così gli altri. È una regola fondamentale che in ogni ambito della vita determina un comportamento in sintonia con il Vangelo. La regola d’oro dice, con parole diverse, ciò che afferma il comandamento principale della Vangelo: ama il prossimo tuo come te stesso.

La forza di questa regola è la sua sintesi e la difficoltà più grande è metterla in pratica. Suggerisco tre passi per tentare la sua messa in pratica.

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6 Giugno 2025
in Il CRE, il CRI, Primo piano, Proposte per i bambini

CRE 2025 dal 16/06 al 18/07

ISCRIZIONE ON LINE Le iscrizioni si effettuano a partire dal 12/5 al 24/5 tramite il LINK https://iscrizioni.sangiuseppedalmine.it/ e fino ad esaurimento posti.

FIRMA dell’ISCRIZIONE ON LINE Dopo aver effettuato l’iscrizione on line, è necessario recarsi presso la segreteria dell’oratorio per la firma di avvenuta iscrizione da lunedì 12 a sabato 24 maggio
dalle 16.30 alle 18.30 (domenica esclusa).

RITIRO MAGLIETTA CRE Con la firma dell’iscrizione è possibile ritirare la maglietta del CRE.

PAGAMENTO Il pagamento si può effettuare – on line durante l’iscrizione (carta di credito, ecc) – bonifico casuale: iscrizione CRE (cognome e nome ragazzo)
IBAN IT31 Q 05034 52970 00000000 5851 (consegnare la ricevuta in segreteria od inviarla a sangiuseppeoratorio@gmail.com) – tramite POS o in contanti presso la segreteria

CANALI SOCIAL È possibile rimanere aggiornati sulle attività e proposte del
CRE attraverso i canali social dell’oratorio – Instagram: oratoriosangiuseppe – Facebook: sangiuseppe Dalmine – Sito oratorio: www.sangiuseppedalmine.it – Whatsapp: 035 562087

Clicca sull’immagine per scaricare il libretto cre 2025.

Pubblicato il
6 Giugno 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Il cammino attraverso la foresta

Il cammino attraverso la foresta è lungo solo se non si ama la persona che si va a trovare.

Mi pesa andare a messa, mi pesa pregare e fare esercizi di meditazione spirituale, e dunque non vado a messa, non prego, non medito. Di fronte a queste affermazioni, comprensibili ma non condivisibili, mi è venuto in mente il proverbio africano citato all’inizio. Una volta in parrocchia si era proposta l’adorazione notturna e un giovanotto mi diceva: io non vado, non riesco proprio ad alzarmi di notte. Amen gli dico io, pazienza, cosa vuoi che ti dica? Alcune settimane dopo lo vedo vicino all’antenna e mi dice? Hai visto il Gran Premio? Hai visto chi ha vinto? Premetto che non seguo né le macchine né le moto. Lui commenta la gara e vedendo che non ero molto interessato stava per andar via. Lo richiamo perché mi era venuta in mente una cosa e gli dico: ma tu l’hai vista la gara? Certo assolutamente sì. Ah ok ciao ciao. Mentre andavo a casa mi è saltato in mente il proverbio africano. Sì perché la gara del GP era alle tre di notte.

Certi cammini quando si ama la meta sono leggerissimi. Gli stessi cammini, quando non si ama la meta diventano lunghi e faticosissimi.

La questione dunque è di imparare a misurare la fatica non a partire dal cammino ma a partire dalla meta.

Quando un figlio è ammalato i genitori lo vegliano tutta la notte e magari il giorno successivo vanno a lavorare e non diranno mai che questa è una fatica.

Insomma quando si ama si sopporta e quando non si ama si abbandona.

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Pubblicato il
30 Maggio 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Benedetto rimprovera due monaci

 Nel chiostro centrale del monastero di Monte Oliveto c’è un bellissimo ciclo che racconta le storie di san Benedetto. Il monastero si trova vicino a Siena ed è incastonato in un paesaggio incantevole nelle Crete senesi. Un monaco di Bergamo, Dom Andrea, ci guida nella visita del monastero soffermandosi sugli affreschi più importanti della vita del Fondatore.

Gli affreschi sono stati realizzati da Luca Signorelli e da Sodoma a alla fine del 1400 e all’inizio del 1500. Tra le scene più belle di Luca Signorelli, il grande pittore di Cortona famoso soprattutto per aver realizzato la Cappella di san Brizio nel Duomo di Orvieto, c’è sicuramente quella che racconta “Come  san Benedetto dice alli monaci dove e quando avevano mangiato fuori dal monastero”.

Nella scena si vedono due monaci intenti a un pranzo in una locanda e, sullo sfondo, Benedetto, circondato dai monaci li sgrida per aver violato la Regola, che appunto impedisce ai monaci di uscire dal convento per i pasti.

Questo affresco è importantissimo oltre che per ciò che racconta, per il fatto che è citato da tutti i libri di storia dell’arte per l’evoluzione della prospettiva geometrica del XV secolo.

È un episodio di trasgressione dei due monaci.

Nell’interno della locanda si vedono due graziose domestiche indaffarate a servire i due monaci.

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