Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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I giovani di Cuba e l’adorazione

È venuto a trovarci don Sergio Armentini curato del nostro Oratorio dal 2009 al 2011, attualmente missionario a Cuba nei villaggi della cittadina Baracoa. Nel racconto della sua testimonianza mi ha colpito in particolare una cosa. Ci ha parlato di molti aspetti, della situazione sociale e politica di Cuba, del desiderio che hanno i giovani di uscire dall’Isola, dell’organizzazione della Parrocchia e della missione, del cibo, della scuola, di come abbia imparato alla svelta a vivere sobriamente facendo a meno di tante cose, di come stia facendo l’esperienza che “essere prete” significa concentrarsi sull’essenziale, ecc…

Sinceramente la cosa che più mi ha colpito è la questione dell’Adorazione Eucaristica. Don Sergio ci racconta che i ragazzi e i giovani sono molto disponibili a pregare, anche per lungo tempo, in silenzio davanti all’Eucarestia e che anzi quella è la forma di preghiera che più prediligono. Perché mi abbia colpito questa cosa è subito detto:  da noi succede esattamente il contrario. Si fa una fatica terribile a stare davanti all’Eucarestia, in preghiera silenziosa, la chiesa è quasi sempre vuota quando, nel primo venerdì del mese si espone il Santissimo e nei ritiri dei ragazzi e dei giovani è raro che si riesca a proporre l’adorazione.

Si dirà che noi occidentali siamo più abituati ad una preghiera di tipo meditativo nella quale ci sono dei pensieri da sviluppare o da condividere. Oppure siamo più disposti ad una preghiera recitativa o litanica. Oppure ancora, soprattutto per i ragazzi e i giovani, si preferisce una preghiera sostenuta da immagini, musiche e simboli.

Il vuoto e il silenzio dell’adorazione eucaristica non ci attraggono e ci spaventano un po’. Ci pare che il tempo non passi mai e le nostre idee e i nostri sentimenti si confondono. Che preghiera è questa se i frutti sono questi? Dunque si preferisce scegliere di non fare l’adorazione.

Mi piacerebbe sentire cosa dicono i giovani di Cuba.

Il criterio per decidere di adorare il Signore non può essere però ciò che suggeriscono i miei sensi, ma la fiducia nel Signore e nella preghiera. Come afferma san Tommaso nella preghiera eucaristica “Adoro Te devote”: la vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano, ma solo con l’udito si crede con sicurezza. Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio, nulla è più vero di questa Parola di verità. Sulla croce era nascosta la sola divinità, ma qui è celata anche l’umanità. Eppure credendo e confessando entrambe, chiedo ciò che domandò il ladrone penitente.

Diceva Padre Pio scrivendo ad una sua discepola: Quando sto davanti all’Eucarestia mi sembra di non sentire affatto il peso della fatica, né l’amarezza dei dispiaceri, né la minaccia delle tentazioni.

Per esperienza personale posso affermare che quando decido di dedicare un po’ di tempo per fare l’adorazione eucaristica qualcosa succede sempre. Se ho un dispiacere, un nodo, un dolore, stando davanti all’Eucarestia, magari le cose non si risolvono, ma qualcosa succede sempre, se non altro un vigore nuovo o una motivazione confermata.

Don Roberto



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