Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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I monaci di Lerins

Di fronte a Cannes ci sono due isole, santa Margherita e Sant’Onorato. Su quest’ultima, chiamata anche isola di Lerins, verso la fine del quarto secolo sant’Onorato di Arles si rifugia in cerca di solitudine. Dal momento che molti discepoli lo inseguono decide di fondare un monastero. Da allora la presenza dei monaci è sempre stata di richiamo per molti pellegrini che desiderano vivere una sosta di riflessione e di preghiera. Abbiamo incontrato il monaco Giancarlo, piemontese, che ha condiviso con noi alcuni elementi della vita monacale.

I monaci non formano un’élite di persone perfette, un gruppo chiuso che si isola dal mondo. I monaci sono “abbordabili” cioè sì possono facilmente avvinare. Sono persone che hanno una bassa soglia di approccio, accessibile a tutti, alla mano. I monaci sono capaci di incontrare e di ascoltare gli uomini e le donne del nostro tempo. Se non facciamo questo, si chiede Giancarlo, a cosa serviamo? Nel monastero dobbiamo vivere in pienezza la liturgia, è vero, ed il ritmo della nostra liturgia riempie il giorno e la notte. Tuttavia nello stesso tempo dobbiamo andare incontro senza esitazione a chi viene da noi, per qualunque richiesta.

Ritengo che questo sia un bel servizio che i monaci continuano ad offrire all’umanità, da san Benedetto in poi, in ogni angolo della terra. Spesso noi fatichiamo a riconoscere il senso ed il valore della presenza monacale nel mondo e diciamo: ma non sarebbe più giusto se queste persone facessero qualcosa di utile? Ma cosa c’è di più utile che offrire la propria vita ed il proprio tempo per ascoltare gli altri? Ovvio che bisogna andare a cercarli, non vivono sul pianerottolo di casa nostra, i monaci e le monache. Bisogna muoversi, fare una sorta di pellegrinaggio, per scovarli. Quando li trovi poi qualcosa di piccolo o di grande succede sempre.

In secondo luogo il senso del monastero è la preghiera. Dall’esterno la preghiera dei monaci sembra molto dura. La giornata inizia alle 3.40 per l’ufficio delle Vigilie e la preghiera personale della Lectio Divina. Alle 7.30 le Lodi mattutine, la Messa alle 11.30, l’ora sesta alle 12.30, l’ora nona alle 14.30, i vespri alle 17.45 seguiti dall’adorazione eucaristica e la compieta alle 20 per chiudere la giornata.

La liturgia comunitaria e la preghiera personale riempiono gran parte della giornata. Il resto del tempo è dedicato al lavoro. I monaci sono impegnati in diverse attività: l’accoglienza, la cura dei vigneti, la cantina, il refettorio, le attività manuali che, ci dice Giancarlo, permettono un maggior silenzio e favoriscono l’umiltà.

Che bella presenza quella dei monaci, nascosta ma preziosa, silenziosa ma molto eloquente.

Don Roberto

 



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