Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Il pastore della meraviglia

La tradizione del presepio napoletano vuole che il giorno 13 dicembre si collochi una statuina molto importante: il pastore della meraviglia. Viene collocato vicinissimo alla grotta di Gesù e lo si riconosce per la sua postura: braccia alzate, occhi spalancati e bocca aperta. Si colloca il 13 dicembre per la memoria della martire santa Lucia che è cieca. Il pastore della meraviglia è colui che vede la luce. Lucia significa proprio luce.

Il pastore della meraviglia ha la bocca aperta e sembra che acclami tutto il suo stupore per ciò che ha davanti agli occhi. Le braccia aperte rappresentano l’atteggiamento della lode e dell’adorazione.

C’è un poeta che in un verso ha definito così la meraviglia: “Una frescura al centro del petto”.

Mentre tutti i pastori del presepio portano i loro doni al Bambino Gesù, anche il pastore della meraviglia porta il suo dono, il dono dello stupore. Questo non è un dono materialmente prezioso ma probabilmente è il dono che Gesù preferisce: l’incanto per la venuta del Signore fra gli uomini, l’incanto che ogni cristiano non dovrebbe mai perdere.

Questo pastore ci insegna l’importanza di essere capaci di stupore. Oggi si dice spesso che l’attuale generazione rischia di smarrire questa capacità di meravigliarsi. E, diceva Einstein, chi non riesce più a stupirsi o a meravigliarsi è come se fosse morto. Le cause per cui non ci si meraviglia più possono essere molte: l’abitudine, il dare tutto per scontato, la cultura del consumismo, i problemi di tutti i giorni, l’instabilità economica, le velocità delle informazioni, i social…

Una recente ricerca il 50 per cento degli italiani non riesce più ad entusiasmarsi di fronte alle piccole gioie della vita.

Il pastore della meraviglia ci invita a stare davanti al presepio capaci di “vedere con il cuore” e di sollevare lo sguardo verso le stelle. Il presepio nella sua disarmante semplicità ci invita a custodire il grande Mistero del Signore che si fa carne per salvare gli uomini.

Il pastore della meraviglia riesce a capire tutto quello che c’è in quel piccolo Bambino e prova una frescura al centro del petto.

Ha visto la grandezza dell’amore di una giovane madre, ha visto la calma e la fiducia di un padre premuroso, ha visto tutto quello che di divino quel Bambino comunica. Nel presepio tutti si muovono, fanno qualcosa, il pastore della meraviglia è fermo, non fa nulla. Fermiamoci in questi giorni  per lasciarci incantare dalla parte migliore del Natale.

Don Roberto



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