Se vi trovate nelle vicinanze di Torino, inoltrandosi nella Valle Susa, a pochi chilometri dal confine francese, si può visitare la Sacra di San Michele, un edificio medievale costruito nel 1170 come fortezza e monastero.
Panoramicamente straordinario, sulla cima del monte per vegliare sulla valle e per attirare i pellegrini.
Sì fa un po’ di fatica per raggiungere la chiesa gestita ora dai monaci rosminiani, dediti al carisma della carità. La chiesa è stata definita da Clemente Rebora, un illustre poeta rosminiano: il “culmine vertiginosamente santo”.
All’interno colpiscono gli affreschi medievali, in particolare il più antico di tutti intitolato “la predica dei morti”. La scena presenta due scheletri che dialogano con un gruppo di fedeli. Le parole della predica sono rese visibili dai due cartigli che gli scheletri sorreggono: il primo in latino che invita a pregare perché Dio abbia pietà di tutti i defunti e l’altro in francese che oltre alla preghiera invita a meditare sul comune destino per tutta l’umanità: un giorno noi eravamo come voi e un giorno voi sarete come noi.
Il dialogo non ha principalmente l’obiettivo di incutere paura ma di condividere una meditazione appunto. Che i defunti ci parlano è il frutto più importante di ciò che la chiesa chiama “la comunione dei santi”. Che i morti ci dicano di pregare per loro è il frutto più bello di ciò che la chiesa chiama “suffragio per i defunti”. Che i defunti, infine, ci esortano a non dimenticarci della nostra condizione mortale è l’unica prospettiva di cui possiamo essere certi.
Uscendo dalla chiesa c’è un percorso obbligato attraverso la mostra fotografica che illustra la famosa e misteriosa linea retta medievale che unisce sette santuari dedicati a San Michele dall’Irlanda a Gerusalemme, semplicemente sensazionale. Prima dell’uscita si incontra la suggestiva torre della Bell’Alda a picco sulla roccia. La torre custodisce una leggenda che è nello stesso tempo una lezione e anche un racconto che suscita ilarità.
In un tempo imprecisato, tempo di incursioni di mercenari e conquistatori gli abitanti della zona si rifugiavano nella Sacra di San Michele. Tra di loro c’era anche una giovane ragazza di nome Alda ma era talmente bella che tutti la chiamavano Bell’Alda. I soldati la rincorrevano. Alda incominciò a pregare la Madonna e quando i soldati la stavano per prendere lei dalla torre si gettò nel vuoto piuttosto che finire nelle mani dei violenti. La fede la salvò per la Madonna inviò due angeli a prenderla per mano e a riportarla dolcemente a terra. Ma successe una cosa: andati via i soldati Alda cominciò a vantarsi di ciò che era accaduto ma nessuno le credeva e lei sfidò tutti e ripropose il salto dalla torre. Ma per la sua superbia fu punita perché si sfracellò sulla roccia e morì.
La lezione è piuttosto chiara no?
Don Roberto
Pubblicato il 4 Aprile 2025
in
Storie di fede e Riflessioni