Metto a fuoco alcune espressioni che vorrei mi rimanessero nella memoria pensando a Papa Francesco.
Uomo teopatico. Questo è un vocabolo che non si trova nei dizionari ma che pare sia molto pertinente alla persona di Francesco, uno appunto che Dio non l’ha studiato, ma l’ha patito, si è lasciato attraversare dal mistero divino. Come “empatia” significa capacità di mettersi nei patti dell’altro così “Teo – patia” potrebbe significare mettersi nei panni di Dio. Forse è proprio questa la dimensione più importante della sua testimonianza. È molto facile parlare di Dio ma è più importante parlare con Dio.
La gioia del Vangelo. È il titolo del suo documento programmatico “Evangelii gaudium” l’esortazione apostolica che nel 2013 ha offerto alla Chiesa. Nel testo emergono con chiarezza i quattro principi orientativi per dare forma ad un popolo, come diceva. Primo: il tempo è superiore allo spazio, secondo: l’unità prevale sul conflitto, terzo: la realtà è più importante dell’idea e quarto: il tutto è superiore alla parte.
Il Vangelo è una fonte inesauribile di gioia, ma deve uscire dalle sagrestie ed incendiare il cuore degli uomini e delle donne del mondo, deve guarire da tutte le sovrastrutture che lo fanno apparire ammuffito.
Parroco del mondo. Questa definizione in realtà è stata coniata per il nostro Giovanni XXIII. Di fatto Francesco è stato spesso accostato al pontefice bergamasco che trasmetteva soprattutto di essere il Parroco della gente. Usciva frequentemente dagli schemi, lasciava spiazzati tutti per le sue soprese, prediligeva il contatto con le persone e finché ce l’ha fatta amava stare in mezzo alla gente. Molti storcevano il naso per questo tratto del suo apostolato ma lui andava per la sua strada e questo lo rendeva molto simpatico. A me è sempre un po’ dispiaciuta una cosa: molti dicevano, meno male c’è questo Papa, si congratulavano con lui per il suo atteggiamento, ma tutto finiva un po’ lì e pochi si preoccupavano di mettere in pratica il suo insegnamento. Spesso abbiamo ridotto Francesco ai titoli del giornale senza ascoltarlo nelle sue prediche e nelle esortazioni con cui ha esplicitato il suo apostolato.
Prima gli ultimi. I poveri li avrete sempre con voi, dice Gesù, e Francesco ha sempre ricordato a tutti che l’amore per gli ultimi per i cristiani non è opzionale, ma è la “caritas”, il distintivo della nostra fede.
La caritas di Francesco ha davvero toccato il cuore di tutto il mondo e soprattutto il cuore degli ultimi stessi che con lui si sono sentiti accarezzati.
Grazie Papa Francesco per la tua testimonianza, per come hai guidato la chiesa in questi tempi complessi, per la passione e la gioia che ci hai comunicato. Ora intercedi per la chiesa e per tutto il mondo.
Don Roberto
Pubblicato il 26 Aprile 2025
in
Storie di fede e Riflessioni
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