Il percorso giubilare proposto nella quaresima ci ha condotti a visitare la chiesa nuova dell’ospedale Papa Giovanni.
Tanti i particolari, messi in evidenza dall’ottima guida Milena. Tra questi quelli che mi hanno maggiormente colpito sono l’altare e Maria Addolorata ed il pavone. L’altare è costituito da un grande blocco di marmo bianco che campeggia nel presbiterio, sollevato da terra e appoggiato a tanti sostegni metallici. Il marmo è solcato ai lati dalla decorazione che raffigura due piante che si intrecciano ma non si toccano: l’incenso e la mirra. Per completare la trilogia dei doni natalizi dei Magi manca l’oro che di fatto è il colore del bassorilievo. Intuizione notevole del mistero eucaristico. Sull’altare si fa presente ogni volta il Verbo incarnato nella grotta di Betlemme e ripresentato nel Pane Bianco sull’altare.
Molto suggestiva la connessione tra il Natale dell’altare e la Pasqua.
Maria Addolorata si trova a sinistra guardando il crocifisso.
Colpisce il gruppo disegnato da Mastrovito: tre donne e, alle spalle, San Giovanni XXIII. La guida ci fa notare che le figure sono dipinte allo stesso piano di chi guarda per dire che la sofferenza ci rende tutti allo stesso livello. Inoltre: I volti sono ritratti di persone comuni, qualcuno precisa che il volto dell’Addolorata sarebbe il volto della madre dell’artista.
Papa Giovanni, a cui è dedicata la chiesa e l’intero ospedale, è alla spalle come presenza di consolazione e di incoraggiamento: ci esorta a vivere la sofferenza con pazienza e con fiducia.
Ai piedi del Crocifisso, imponente scultura di vetro nel presbiterio, è raffigurato il pavone che nella simbologia dell’arte esprime significati molto profondi.
Gli antichi pensavano che le carni del pavone non andassero mai in putrefazione e fossero perciò immortali.
Inoltre si è sempre pensato che il pavone fosse un animale benedetto perché quando apre la sua coda rappresenta il dono universale dello spirito e i suoi colori rappresentano la bellezza del paradiso e in particolare i molteplici occhi disegnati sulla ruota alludano agl’infiniti occhi Dio che vede e provvede.
È stato veramente bello conoscere questa chiesa attraverso le intenzioni degli artisti che vi hanno lavorato per offrire all’ospedale questo luogo di preghiera e di raccoglimento. Gli ammalati vi possono accedere per invocare aiuto nella malattia e per entrare nel mistero della sofferenza con speranza. Ma anche i parenti e i passanti possono sostare varcando la porta della chiesa e rivivere l’esperienza descritta nel salmo 73: Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei, finché non entrai nel santuario di Dio e compresi.
Don Roberto
Pubblicato il 29 Marzo 2025
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Storie di fede e Riflessioni