Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La domenica della Parola

Sei anni fa papa Francesco ha istituito la “domenica della Parola” che ogni anno viene celebrata l’ultima domenica di gennaio, quest’anno, appunto, domenica 26.

L’obiettivo principale di questa giornata è di ricordare l’importanza delle Sacre Scritture nella vita dei cristiani.

Ogni anno il Papa al termine della solenne celebrazione nella basilica di San Pietro distribuisce ai partecipanti il Vangelo di Luca, è un desiderio preciso del Papa di diffondere, in maniera tangibile, la Parola di Dio.

Desidero condividere due riflessioni per questa giornata. La prima: quando si istituisce una Giornata lo si fa per promuovere l’attenzione ad un tema che piano piano sta perdendo interesse nella vita ordinaria. Quindi il Papa ha preso semplicemente atto che è sempre più considerevole la distanza tra la Parola e i cattolici. In realtà nella messa e nella liturgia delle ore c’è una sovrabbondante proposta della Parola. Ma coloro non partecipano alla Messa e non pregano le Lodi e i Vespri non ascoltano la Parola. Si auspica che lo facciano personalmente nel raccoglimento della propria coscienza. E questo non si può escluderlo a priori anche se molti sono gli indizi che lascerebbero intendere il contrario.

È talmente grande ed illimitato il rispetto che i cattolici hanno della Bibbia… che non la toccano mai, diceva ironicamente un esegeta. Quindi non so quanto possa incidere questa Giornata nel favorire un autentico riavvicinamento tra i cattolici e la Scrittura.

La seconda riflessione è relativa proprio alla natura del rapporto tra la Parola e me ascoltatore. Si tratta della stessa natura della comunicazione tra le persone, è necessario riconoscere che le regole sono le stesse: c’è una comunicazione che per essere tale deve diventare nutrimento “intimo”.

Il rapporto con la Parola di Dio non può essere formale, costituito da norme esterne, ma dev’essere cibo quotidiano per la mia vita, luce ai passi della mia coscienza. Paul Beauchamp, uno dei teologi più importanti del secolo scorso, ha scritto un libro intitolato: La Parola di Dio è intimazione. Non nel senso che è una minaccia ma, come afferma lui, la Parola intima all’intimo del cuore un consenso amoroso. Esattamente come recita il salmo 39: “Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo”. Quale genitore non vorrebbe questo per tutte le parole che dice al proprio figlio? E viceversa.

Questo dunque il desiderio più bello in questa domenica della Parola, che ogni volta che ci mettiamo in ascolto della parola di Dio, o in assemblea o nel segreto della propria coscienza, ci sia sempre un consenso amoroso come risposta filiale a Dio nostro Padre.

Don Roberto

 



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