Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Vita spericolata e vita spiricolata

Chi non è innamorato non può capire Dio perché nel suo mondo si accede solo con la follia dell’amore. Esordisce così don Roberto Fiscer uno dei preti più conosciuti nel mondo dei social e che abbiamo avuto la fortuna di incontrare in Liguria con gli adolescenti. Ha una bella da raccontare e l’ha fatto circondato dall’ascolto attento e curioso degli adolescenti. I suoi video sono leggeri ma profondi fanno sorridere e riflettere. I ragazzi lo conoscono dai social e lo aspettano. Ci parla della sua vocazione. Un grande dolore lo colpisce da piccolo per la morte della sua mamma. Impara a convivere col dolore. Si sente fragile e tiene tutti lontano dal suo dolore mascherandolo. Fino a quando impara ad impugnare il coltello della fragilità non dalla parte della lama, facendosi ancora più male, ma dalla parte del manico, scoprendo che la debolezza ed il dolore possono diventare un arma per vincere il male, come diceva San Paolo, quando sono debole è allora che sono forte.

Crescendo si è diviso il tempo tra le sue passioni principali: la musica, la discoteca, le amicizie, il tifo per il Genoa… finché gli giunge tra capo e collo la proposta di animare una festa nell’oratorio del suo quartiere. Parte poi come animatore sulle navi da crociera ma ormai la nostalgia dell’oratorio gli apre una crepa nel cuore. Si butta a capofitto nell’oratorio ed incomincia a lavorare in un negozio di telefonia. Il cambiamento radicale della sua vita avviene a Roma, nel 2000, in occasione della GMG di Tor Vergata. Il Signore gli si manifesta con la vocazione sacerdotale.

Io, dice, non avevo mai pregato nella mia vita, prima dei 20 anni, a parte qualche formuletta imparata a catechismo, ma non avevo mai pregato in maniera autentica e originale.

Ho avvertito il desiderio di conoscere il Signore e di incontrarlo. Sono diventato prete nel 2006.

Da allora sto vivendo un innamoramento profondo ed interrotto, non per una persona, ma per la chiesa, la comunità. Sono innamorato dei santi, cioè di coloro che hanno la vita più riuscita di tutte. Ho una vita spericolata, amo l’avventura e la libertà, ma il mio desiderio è che la mia vita si soprattutto “spiricolata”, cioè guidata dal vento di Dio, lo Spirito Santo. Solo così  Dio potrà servirsi di noi per parlare d’amore al mondo d’oggi.

Nella mia parrocchia a Genova, incrocio quotidianamente due realtà nelle quali sperimento l’amore e la sofferenza, l’ospedale dei bambini malati ed il carcere.

Una dimensione importante del mio ministero è l’uso dei social per parlare ai giovani del Vangelo. Molti apprezzano e altri criticano. Ma io continuo perché sono innamorato e continuo a sognare una vita alla grande.

Don Roberto

 



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