Dopo un breve pensiero di commento al Vangelo, in una messa feriale, dico: ed ora proseguiamo con l’offertorio, rimaniamo pure seduti. Mi porto all’altare e quasi tutta l’assemblea si alza. Un pensiero mi folgora: ma se non mi ascoltano quando dico di restare seduti, che non è difficile, cosa avranno ascoltato dell’omelia?
Ci sono molte cose che potremmo dire sulla predica. Per esempio alcune note, chiare e precise, che già quarant’anni fa il nostro spassoso professore di teologia ci diceva. Ricordatevi, diceva a noi poveri seminaristi sprovveduti, che quando le donne vi diranno che avete predicato bene, in realtà non è per ciò che avete detto, ma per il vostro bell’aspetto … loro, le donne, non vi ascoltano, vi guardano.
Un’altra nota, destinata a diventare famosa, è questa parabola moderna: la predica è come la minigonna, dev’essere corta, aderente alla vita e che lasci intravedere il mistero…
Oppure, sempre del simpatico professore, per fare una buona predica ci vogliono tre cose: una bella introduzione, una bella conclusione e che l’introduzione e la conclusione siano più vicine possibile.
Anche il Papa recentemente si è sbilanciato sulla predica ed in particolare sulla sua durata: “Un’omelia non deve andare oltre gli otto minuti perché dopo quel tempo si perde l’attenzione e la gente si addormenta, e ha ragione”.
Se è un peso ascoltare una predica vi garantisco che lo è anche proporla. Non si sa mai cosa sottolineare, a chi rivolgersi, che tono assumere…
Se ci sono i ragazzi mi sento più a mio agio perché mi rivolgo a loro con la certezza che se capiscono loro di sicuro capiscono anche i grandi.
Generalmente preparo la predica leggendo e rileggendo il Vangelo fino a quando qualche particolare mi colpisce e mi accende qualche spunto che sembra possa essere utile da condividere con l’assemblea.
Cerco soprattutto di non perdere di vista la verità del mio ruolo che non è di essere il protagonista ma di essere uno strumento a servizio del Signore e della sua Parola.
Una predica può essere efficace non quando mi dicono: mi è piaciuto ciò che hai detto, ma: quello che hai detto mi ha aiutato a compiere un ulteriore passo nel mio cammino di fede.
Quello che spesso manca è una sorta di riscontro perché la predica possa essere, anche con l’aiuto delle osservazioni di chi ascolta, migliorata e sempre più efficace.
Comunque sia anche la predica più noiosa e brutta del mondo rivela sempre un risvolto utile per una possibile conversione.
Don Roberto
Pubblicato il 24 Agosto 2024
in
Storie di fede e Riflessioni