Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La legna per far ardere il fuoco

Nella preghiera le distrazioni sono la legna per far ardere il fuoco. Con questa luminosa risposta un monaco indica il modo con cui stare davanti al Signore nella preghiera. Gli era stato chiesto: ma le mie preghiera valgono ugualmente anche se sono colme di distrazioni?

Prima di tutto bisogna riconoscere la natura e i contenuti delle distrazioni. Spesso sotto le distrazioni si nasconde ciò che veramente uno desidera.

Ci sono distrazioni e distrazioni. Posso essere assillato da un problema che costantemente ritorna nella mente, posso essere interiormente richiamato da una situazione da risolvere. Oppure sono semplicemente abitato da stimoli che rivelano la mia superficialità e perciò la mia incapacità di concentrarmi e di restare raccolto per un po’ di tempo.

Comunque sia oggi gli studiosi esperti delle dinamiche della mente umana affermano che la distrazione è il disturbo dei nostri tempi. La nostra è una società frenetica ed intrisa di stimoli e di informazioni. L’influenza dei social media e del mondo virtuale contribuisce fortemente a rendere le persone disperse e distratte. La difficoltà di concentrazione è il risultato di una superficialità di fondo a scapito della profondità.

In maniera laconica Siddartha affermava: “Gli sciocchi agiscono distrattamente; il saggio invece custodisce l’attenzione come il suo tesoro più prezioso”. Neanche a farlo apposta il tempo della preghiera è come un bombardamento di distrazioni. Nella preghiera le distrazioni sono la legna per far ardere il fuoco, rispondeva quel monaco. Intendeva indicare la via per imparare a trasformare le distrazioni in occasioni di preghiera. Se, per esempio, mentre prego mi vengono in mente i miei figli pregherò per loro, se mi vengono in mente le cose che ho fatto le rivivrò con gratitudine e le cose che ho da fare possono diventare preghiera nella preparazione affinché siano fatte al meglio.

Spesso a ritornarmi alla mente sono i pensieri a cui ho permesso di mettere il nido nella mia mente. Talvolta lo sforzo di liberarmi da questi pensieri è già preghiera. Anche i santi erano distratti nella preghiera. Santa Teresa di Lisieux ci offre un’interessante chiave di interpretazione: “Ho anche molte distrazioni, ma non appena ne sono a conoscenza, prego per quelle persone il cui pensiero sta distogliendo la mia attenzione, e in questo modo traggono beneficio dalle mie distrazioni. A volte Dio vuole distogliere la nostra attenzione e far luce su un amico o un familiare in difficoltà. Potrebbero aver bisogno delle nostre preghiere o della nostra carità. In questo modo la distrazione viene girata nel modo giusto e invece di portarci via da Dio, ci avvicina a lui e al suo piano divino”.

Insomma le distrazioni nella preghiera non costituiscono sempre un problema, anzi a volte sono un ottimo rifornimento per la preghiera stessa.

Don Roberto

 



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