Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Anziani: problema o risorsa?

La nostra Caritas parrocchiale si sta interrogando sul rapporto della comunità con gli anziani. Lo sta facendo con una domanda precisa: gli anziani sono un problema o una risorsa?

Siccome questo è un tema che ci riguarda inevitabilmente tutti o perché  noi stessi siamo anziani o perché abbiamo tutti delle sorelle o dei fratelli da accompagnare, nonni genitori, zii… vorremmo avvicinarci alla presenza di chi è … nato prima di noi con l’atteggiamento della sensibilità e della cura.

Ci facciamo aiutare da un’opera d’arte che proviamo a contemplare a partire da due domande: cosa significa invecchiare bene? Come è possibile stare veramente vicino agli anziani?

L’opera d’arte è un autoritratto di Rembrandt, il pittore più importante dell’Olanda e uno dei più importanti della produzione artistica mondiale. Nasce a Leida nel 1606 e muore ad Amsterdam nel 1669. La sua pittura è fortemente influenzata da Caravaggio per quanto riguarda il gioco della luce e del realismo. Una cosa impressionante che non può non colpire è che l’olandese ha dipinto in quarant’anni di lavoro un centinaio di autoritratti. Perché? Era un narcisista? Uno che voleva autocelebrarsi? No di certo. La risposta sta nel percorso stesso della sua arte. Rembrandt ha vissuto molte difficoltà per problemi legati alla sua famiglia e all’economia. Eppure ha sempre cercato nell’arte una risposta che lo aiutasse a mantenere accesa la speranza. L’ultimo dei suoi autoritratti, quello che ha dipinto pochi mesi prima di morire, intitolato appunto “Autoritratto all’età di 63 anni” è molto rivelativo.  Nonostante l’ultimo periodo della sua vita sia stato reso molto amaro, oltre che per la tarda età, dalla morte della moglie, del figlio e del suo carissimo amico, nella completa solitudine e precarietà egli dipinge un’apertura fiduciosa alla speranza.

Invecchiare significa andare incontro all’oscurità con il peso di essere segregati, con la delusione per la solitudine e per le forze che vengono meno, per la perdita dei nostri cari e per il venir meno delle forze, per la paura del grande passaggio…

Ma invecchiare è anche andare verso la luce, almeno per noi che crediamo e speriamo, la luce di una promessa, la luce di un incontro con Colui che ci ha creati e redenti, dell’incontro con tutti coloro che abbiamo amato.

Rembrandt affida il messaggio di speranza colpendo con un raggio di luce il suo volto e rischiarando anche lo sfondo. Nei cento e più autoritratti questo è il più carico di luce, l’ultimo, dipinto prima di morire. Per tutta la sua vita ha cercato di dipingersi come guardandosi allo specchio, esaminandosi nel corpo e nella coscienza cercando quella luce che viene dall’alto e che solo prima del grande salto finalmente trova.

Da qui nasce la risposta alla seconda domanda: come è possibile stare veramente vicino agli anziani? Prendendosi cura degli anziani. Di noi stessi prima di tutto e poi degli altri, finché riusciamo, con un atteggiamento di cristiana “compassione”, di accettazione generosa e di confronto costruttivo.  Per questo stimolante progetto ringraziamo la Caritas che nei prossimi mesi rivolgerà alla comunità parrocchiale alcune proposte concrete per stare veramente vicino agli anziani.

Don Roberto



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