Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Nascere di nuovo

Autorizzato veramente a parlare della Pasqua è solo chi nella vita ha fatto l’esperienza di una rinascita.

Chi ha ritrovato nuove motivazioni di vita dopo un grave lutto, e le ha ritrovate al di là delle sue forze, in maniera insperata.

Chi ha incontrato il perdono e l’ha ricevuto senza merito, gratuitamente. Ma anche chi il perdono è riuscito a donarlo regalando a qualcuno da cui ha subito un’offesa o un tradimento una nuova possibilità. Chi è riuscito inspiegabilmente a guarire da un vizio che lo rendeva schiavo ed ha sperimentato un leggero ma profondo senso di libertà.

Chi dopo un lungo periodo di aridità spirituale vede riaccendersi il piccolo lume della passione e scorge un po’ di vita dopo il tenebroso tunnel della noia.

Chi trova ciò che aveva perso, chi ottiene una risposta dopo insistite domande, chi vede la porta aprirsi dopo tanto bussare.

Chi dopo una vita di lamenti e di acidità in modo sorprendente vive il suo giorno di meraviglia e si lascia incantare da piccoli o grandi miracoli.

Chi dopo l’inverno della diffidenza e del sospetto su Dio si vede aprire uno spiraglio di fede e crede e si ricrede.

Chi dopo la tristezza che attanaglia il cuore vede rifiorire un po’ di gioia. Chi dopo tanta delusione finalmente si sente un po’ consolato.

Ogni anno celebriamo la Pasqua per dire con tutto noi stessi questa verità: bisogna nascere di nuovo, come sussurrava Gesù a Nicodemo che di notte cercava di consultare il Signore per rubargli i segreto dell’esistenza. La Pasqua è nascere di nuovo, è lasciare che la vita spalanchi il futuro al di là dei segni di morte.

C’è un momento della nostra giornata che di per se ci autorizza a parlare di Pasqua perché è un’autentica esperienza di rinascita. Mi riferisco a quando apriamo gli occhi appena svegliati al mattino. Alla sera, dopo una giornata di impegno e di dedizione, andiamo a dormire, ci mettiamo orizzontali sul letto e compiamo un atto di fiducia pensando: domani mattina mi risveglierò. Dormire è come fare esperienza di morte, abbandoniamo ogni forma di resistenza e ci arrendiamo al buio.

Quando arriva il risveglio è come rinascere, è una Pasqua.

Risvegliarsi poi con la gioia e la grazia di incominciare una nuova giornata con le persone che ci vogliono bene e con un programma di attività che ci soddisfa, ancor meglio.

La Pasqua è rinascere alla gioia di vivere riconoscendo che ogni alba nuova è un dono di Colui che ha sconfitto per sempre le tenebre della morte.

Buona Pasqua

Don Roberto



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