Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Rane e salamandre

Nel meraviglioso Duomo di Vienna, dedicato a santo Stefano, sono molte le cose che mi hanno colpito. Una su tutte in particolare: il bellissimo pulpito gotico nel cuore della navata centrale. È stato realizzato dall’artista boemo Anton Pilgram nel 1515 circa.

Il pulpito è ricavato da un unico blocco di marmo, ci spiega la guida Lena, ed è finemente scolpito nei suoi particolari. Il vertice corrisponde all’ambone, luogo sacro in cui viene proclamata la Parola. Sotto l’ambone ci sono quattro statue che corrispondono ai Padri della Chiesa, i cui commenti alla Parola sono ancora ancora vivi ed attuali. Sotto ancora, un po’ nascosta, la statua dello scultore Pilgram che sta uscendo da una finestrella. La bellezza di questo pulpito sta nel suo valore simbolico.

Il particolare che più mi ha colpito sono le piccole rappresentazioni poste sullo scorri mano della scala per salire all’ambone: si tratta di piccole rane e salamandre che costituiscono una vera e propria processione verso l’alto. Nella simbologia medievale le rane e le salamandre rivelano il carattere dei fedeli cristiani. Le salamandre sono animali di fuoco, ricercano il calore, la luce, l’aria pura. Le rane sono animali che vivono nel fango e nell’umidità. Le salamandre sono anfibi capaci di vivere, morire e di rigenerarsi anche tra le fiamme. Al contrario le rane e i rospi assumono un valore fortemente negativo perché abitavano le tenebre, erano considerati pericolosi e richiamavano la forza malefica del diavolo.

La salamandra è simbolo di resilienza, per usare un termine contemporaneo, sconosciuto ai medievali come termine ma non come significato: la capacità di ricostruirsi anche dopo aver subito un trauma. Le rane e i rospi erano nel medioevo l’emblema dei vizi capitali.

La salamandra possiede una forza primitiva che è la capacità di rinascere e di sfidare ogni difficoltà. Le rane e i rospi sono legati nell’iconografia alla personificazione della “Signora del mondo”,  la Morte.

Questa processione di anfibi mi ha fatto pensare a come noi ci orientiamo verso l’ambone e ci poniamo in ascolto della Parola del Signore. A volte siamo come la salamandra perché aneliamo alla luce, al caldo e all’aria pura e ci rigeneriamo vincendo le difficoltà. A volte invece siamo come le rane, magari ascoltiamo anche la Parola, ma rimaniamo impantanati nei nostri peccati e nelle strade che conducono alla morte.

Il pulpito di Pilgram ci suggerisce di accostarci alla Parola con il desiderio di lasciarci riscaldare e convertire.

Don Roberto



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