Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’adorazione notturna dell’Avvento

Abbiamo perso la forza delle proposte. Questo ho pensato quando con gli animatori abbiamo proposto l’adorazione notturna agli adolescenti. Chissà chi verrà? Come faranno i ragazzi a rinunciare ad avere una motivazione più forte della febbre del sabato sera? Invece ci ha spiazzato la risposta: venti adolescenti e una decina di animatori hanno vissuto questa esperienza ed io mi sono ricreduto.

Nella preparazione dell’Avvento si cerca di tener sempre presenti le dimensioni principali di questo tempo forte: la preghiera, l’ascolto di una testimonianza e la solidarietà per i più bisognosi.

Verso le 22.30 ci siamo ritrovati in Oratorio e dopo un primo momento ludico abbiamo offerto alcune indicazioni pratiche su come vivere la notte. A ciascuno è stato chiesto di inserirsi in un turno, da mezzanotte alle otto. Ogni turno si è potuto avvalere della guida di un educatore.

Per il resto della notte l’indicazione era di dormire nelle aule di catechismo, cosa che a detta dei ragazzi in pochi sono riusciti a fare o per il freddo o per chi russava.

A mezzanotte abbiamo esposto il Santissimo Sacramento, accogliendo la sua presenza discreta nel segno del Pane Bianco dell’Eucarestia. Quindi sono partiti i turni. I ragazzi sono stati invitati a pregare con testi e immagini, a stare in silenzio, e per come ognuno riusciva, a stare davanti al Signore. Una piccola proposta concludeva la preghiera, quella di scrivere un testo a Gesù, una sorta di lettera. Le lettere sono quindi state poste attorno all’Eucarestia, insieme ad un cero acceso da ciascuno.

Il tema della veglia è una dimensione tipica dell’Avvento: l’attesa di Gesù. Spulciando nelle lettere ho trovato alcuni passaggi che mi hanno colpito.

“Una finestra sul mare, l’orizzonte è l’unico limite all’infinito, rassicura e spaventa. Vorrei Tu fossi casa, sentirti accanto a me, mentre scruto le onde, indecisa se buttarmi o restare a riva. Qual è il momento giusto? Quando si è pronti se mai lo si è? Vorrei  sentirti, anche solo un momento, sapere che ci sei, che mi vuoi bene”.

“Signore ti ringrazio per questo 2023 pieno di cose belle, ti prego di starmi vicino e fatti sentire non solo quando ne ho bisogno. Aiutami ad essere d’aiuto agli altri, testimone del tuo messaggio”.

“Il mio desiderio profondo è che la mia famiglia stia sempre bene e che le persone a cui tengo di più stiano sempre al mio fianco. Ho imparato che sono le piccole cose quelle che valgono di più. Basterebbe un abbraccio per farmi stare bene, al sicuro e protetta. Vorrei tanto dire “eccomi” in tante situazioni”.

Grazie a questi adolescenti e ai loro educatori perché ci dicono di non temere di proporre loro esperienze audaci.

Don Roberto



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