Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

La Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione! 

Gaudì è un genio indiscusso. Anzi potrebbe essere riconosciuto santo dalla chiesa cattolica. È l’architetto della Basilica della Sagrada Familia, uno degli edifici più amati del mondo, patrimonio dell’umanità Unesco. Oggi se parli con chiunque c’è concordanza sulla bellezza di questa Basilica. Ma nel secolo scorso non tutti la pensavano allo stesso modo. Per esempio George Orwell, l’autore della Fattoria degli animali definì la Sagrada Familia “uno degli edifici più orribili del mondo”. Altri invece la pensavano esattamente al contrario. L’architetto tedesco Walter Gropius la descriveva come “una meraviglia di perfezione tecnica”. Al di là delle diverse opinioni una cosa è certa: nessuno rimane indifferente di fronte alla sublime opera di Gaudì, il monumento simbolo di Barcellona, l’edificio più visitato della Spagna, ma anche il più misterioso.

La Sagrada Familia non è ancora stata completata anche se l’opera dovrebbe finalmente chiudere i cantieri nel 2026, anno in cui si celebra il centenario della morte di Gaudì. Nel 2010 Papa Benedetto XVI una solenne Eucarestia con la dedicazione della Basilica alla Sacra Famiglia con la consacrazione dell’altare. Nell’omelia pronunciò parole importantissime sull’opera dell’architetto. “Gaudì volle unire l’ispirazione che gli veniva dai tre grandi libri dei quali si nutriva come uomo, come credente e come architetto: il libro della natura, il libro della Sacra Scrittura e il libro della Liturgia. Così seppe unire la realtà del mondo e la storia della salvezza, come ci è narrata nella Bibbia e resa presente nella Liturgia”.

La grande lezione catechistica di Gaudì prende le mosse dalla decisione di ripresentare con la pietra tutta la creazione portando dentro la Basilica alberi, colori, animali e la vita umana e al tempo stesso la scelta di portare all’esterno, sulle tre facciate di ingresso il mistero di Dio rivelato nella Nascita, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. In questo modo il genio sacro di Gaudì ha superato la  scissione tra Dio e mondo con la mirabile sintesi della Bellezza. Con la B maiuscola, quella Bellezza che attrae, radice di frutti buoni, trasparenza di Dio.

Visitando la Sagrada Familia si è rapiti dal senso di meraviglia che deriva non solo dalla tecnica ma soprattutto dalla spiritualità che ha ispirato l’architetto e che trasuda dalle pietre, dalle vetrate, dai volumi, dai colori… e uscendo dalla Basilica mi è venuta in mente un’espressione di Papa Benedetto che condivido al cento per cento: la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione!

Quando iniziò i lavori Gaudì sapeva che non avrebbe potuto concludere lui stesso la sua opera. Per questo pensò a come rendere facile il proseguimento per i suoi successori. Anche la sua decisione di essere sepolto nella cripta della Basilica è un’indicazione precisa, è come se lui volesse continuare a presidiare l’andamento dei lavori.

Don Roberto

 



in Storie di fede e Riflessioni