Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Fate questo in memoria di me

Ogni sacerdote deve redigere un diario quotidiano relativo alla celebrazione delle Messe indicando l’intenzione per la quale si celebra, l’offerta ricevuta ed il luogo della celebrazione.

In questi giorni di fine estate sto dando uno sguardo alla colonna del “dove” e leggo di aver celebrato in luoghi più disparati: in parrocchia, ovviamente, nella Casa Accoglienza Anziani, al cimitero. Ho celebrato al mare sulla spiaggia con gli adolescenti, la chiesa l’ha progettata e costruita il Signore stesso: le pareti sono colline, l’abside il mare e il soffitto il cielo. Ho celebrato a Lourdes nella grotta di Massabielle con i giovani della diocesi nella tappa verso la GMG ed il giorno successivo  in una sala d’albergo con il Vescovo e pochi sacerdoti. Ho celebrato a Sao Mamede, il magnifico paese in cui le famiglie hanno fatto i salti mortali con il sorriso sul volto per accogliere i giovani di Bergamo nelle case, nelle palestre e nelle scuole, lì con il Vescovo e una sessantina di preti prima di raggiungere Lisbona, per tre giorni abbiamo celebrato l’Eucarestia dopo le catechesi. Abbiamo celebrato sulla spianata della Grazia a Lisbona con il Papa nella GMG, lì c’era davvero il mondo. Abbiamo celebrato a Barcellona, nella basilica, unica e straordinariamente bella della Sagrada Familia, a conclusione della GMG. Ho celebrato nei monasteri benedettini della Germania, del Belgio, della Francia e della Svizzera in un viaggio di preghiera e di condivisione con i monaci; messe curate nei particolari della liturgia e dei canti, celebrazioni intrise di gregoriano in chiese antichissime. Ho celebrato nel Carmelo di Santa Teresina di Lisieux, silenzio e nascondimento.

Ho sostato in cattedrali chiese bellissime che purtroppo si stanno riducendo a musei, vi entrano solo turisti perché sono veramente belle, ma non trovi mai nessuno che prega raccolto, non trovi una comunità che celebra l’Eucarestia.

Ed ora ho ricominciato a celebrare nella mia Parrocchia, ogni giorno della settimana e alla domenica.

Sono prete per celebrare la Messa e mi rendo conto che tutta la mia vita è riassumibile in questa prospettiva: mantenere acceso il lumino della memoria: “Fate questo in memoria di me”.

Nelle Cattedrali o in spiaggia, nei monasteri o sotto il cielo, in parrocchia o sulle strade del mondo il concetto è sempre quello: da duemila anni quando due o tre, dieci e mille, cento o un milione e mezzo si ritrovano insieme e nella memoria evangelica di Gesù, spezzano il pane e si nutrono condividendo la Parola e il Pane, Gesù è lì.

Io, rivedendo, come alla moviola i mesi estivi, posso dire che in ogni posto, se c’è il Pane spezzato, mi sento a casa.

Don Roberto

 



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