Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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San Giuseppe e la luce di Cristo

La nostra comunità vive la Festa Patronale in onore di san Giuseppe e il nostro cammino di Quaresima ci propone il racconto del miracolo del cieco nato. Credo che ad unire questi due eventi sia il tema della fede. La fede è la sorgente di ogni motivazione che ha spinto Giuseppe a fidarsi del Signore. Fede è la creazione nuova che ci fa passare (= Pasqua) dal buio alla luce.

Per comprendere almeno un poco il miracolo della guarigione del cieco dobbiamo partire dal contesto in cui è inserito. Siamo a Gerusalemme, nella zona del tempio e soprattutto durante una festa molto cara ai giudei, la festa delle Capanne, chiamata anche festa dei Tabernacoli. È una delle feste più importanti del calendario liturgico degli Ebrei. In questa festa si ricorda il cammino buio e faticoso del popolo d’Israele nel deserto e per rivivere l’esperienza dell’Esodo a Gerusalemme si accendevano dappertutto numerosi falò e si svolgevano le processioni con le luci.

Esattamente in questo contesto Gesù si rivela come «luce del mondo». La reazione del Giudei è ovviamente molto polemica.

Guarendo un cieco dalla nascita Gesù ha voluto affermare prima di tutto che noi tutti siamo malati, malati da una malattia così grave, la cecità appunto, da non aver neppure la forza di rivolgerci a chi in effetti può guarirci. Infatti il cieco non chiede nulla, è Gesù che prende l’iniziativa e lo fa con la pratica di alcuni gesti (sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco), gesti che ricalcano i gesti con cui Dio ha creato il mondo e gli uomini.

Il miracolo della guarigione del cieco è letterariamente costruito come un vero e proprio percorso di fede e veniva utilizzato per la catechesi di coloro che si preparavano a ricevere il Battesimo.

Gesù è la luce del mondo. Senza di Lui siamo ciechi. È l’incontro con Lui che fa compiere anche a noi l’itinerario dalle tenebre alla luce.

Possiamo solo immaginarla la gioia provata dal cieco quando ha potuto per la prima volta vedere.

La stessa gioia la proveremo tra qualche giorno, la notte di Pasqua, quando con la chiesa completamente al buio farà irruzione il Cero Pasquale, il Risorto e noi acclameremo: “La luce di Cristo, rendiamo grazie a Dio”. Questa è l’acclamazione di chi passa dalle tenebre alla luce, di chi dice ero cieco e ora ci vedo, di chi avendo incontrato il Signore Gesù può riconoscere in Lui la vera fonte della luce.

San Giuseppe ci aiuti ad accogliere Gesù, al di là delle nostre resistenze e fatiche, ci aiuti a vivere con gli occhi ben aperti per contemplare come ha fatto lui l’opera meravigliosa del Signore.

Don Roberto



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