Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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I bambini che vanno a scuola da soli

Un amico che per lavoro gira il mondo mi ha raccontato che in Giappone avviene una cosa alla quale onestamente non volevo credere. Che cioè a Tokyo i bambini di sei-sette anni al mattino vanno a scuola da soli e soli ritornano a casa dopo la scuola. Senza il controllo di un adulto. Al racconto faticavo a credere fino a quando lui mi mandò alcuni articoli che raccontano effettivamente cosa accade.

I genitori mandano in strada i loro cuccioli perché sanno che per strada, nei negozi, nelle stazioni i bambini possono rivolgersi a qualsiasi persona della comunità per chiedere qualunque aiuto. Secondo i sociologhi non si tratterebbe di un elevato livello di autonomia dei bambini, ma di una forma solida di “dipendenza dalla comunità”.

Così i bimbi piccoli escono di casa con il loro zainetto al quale è attaccato l’abbonamento della metropolitana e si inoltrano nelle stazioni tranquilli e sereni.

Questa cosa potrebbero accadere a Londra, a New York, a Dalmine?

A Tokyo i bambini in giro per la città sanno di poter contare sugli adulti in caso di bisogno. Che spettacolo! Poi scopro che in Giappone c’è un tasso di criminalità molto basso e questo rassicura i genitori a lasciar andare i bambini nel mondo. Questo racconto mi affascina. Non solo per il senso di sicurezza che possono provare i bambini, ma soprattutto per il senso di cooperazione e di corresponsabilità degli adulti nei confronti della generazione dei propri cuccioli.

In occidente, mi vien da pensare, ogni genitore si sente responsabile solo dei propri figli. E questo è ovviamente giusto e bello. Non succede invece che insieme, una generazione di adulti, si senta corresponsabile della generazione dei propri figli.

In Giappone case private, negozi, uffici pubblici… espongono un grosso adesivo che tutti i bambini devono conoscere e che serve, in caso di bisogno, per entrare, chiedere un aiuto o anche solo per andare in bagno.

Mi vengono in mente gli slalom che devono inventarsi i genitori per accompagnare i propri figli a scuola e per andare a riprenderli. Io già dall’asilo andavo alla scuola materna da solo, con i miei fratelli e i miei vicini di casa. Alle elementari uguale.

Certo è impensabile che si possa ritornare a quei tempi. Ci sono troppe insidie sulle strade delle nostre città. È inimmaginabile che anche da noi possa avvenire ciò che in Giappone, e forse non solo in Giappone, è normalità.

La domanda che rimane è: riusciranno un giorno gli adulti a sentirsi responsabili anche dei coetanei dei propri figli e non solo dei propri figli?

Don Roberto



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