Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Caro Riccardo

Nei giorni scorsi ho molto pensato al tuo gesto sconsiderato sul palco di Sanremo. Ho anche dedicato un po’ di tempo a leggere diversi commenti. Alla fine devo dirti una cosa: sei proprio un pirla!

Una cosa non funziona, ti arrabbi e per divertirti spacchi tutto. Che messaggio vuoi dare? Cosa vuoi sdoganare?

Se sei pazzo e non sai controllarti ci sono delle terapie apposta. Se invece intendi affidare un messaggio al gesto violento di buttare tutto all’aria devi dirci quale è il senso di questo messaggio.

Quel che è peggio è che si sostiene addirittura che la scenata era premeditata. Ma come si fa a meditare prima una scemata del genere?

In un caso o nell’altro per me non sei ne pazzo ne un profeta. Sei semplicemente un pirla. Come è altrettanto pirla quello che ha postato sui social un paragone dissacratorio, che cioè anche Gesù avrebbe buttato all’aria le scenografie del tempio di Gerusalemme, bancarelle e banchetti vari.

Siamo proprio messi male.

Se volevi far parlare di te, caro Riccardo, ci sei proprio riuscito. Come vedi anch’io lo sto facendo, Caro Riccardo. Come vedi ti chiamo con il tuo nome di Battesimo. Non riesco a chiamarti con il tuo nome d’arte (blanco?!), perché bisognerebbe che tu fossi un artista.

E sai cos’è la cosa che mi fa più male? Che nell’Aprile dello scorso anno quando Papa Francesco ha avuto la bellissima idea di invitare a Roma tutti gli adolescenti italiani, gli organizzatori hanno scelto proprio te ad intrattenere le migliaia di ragazzi accorsi in san Pietro. Bisognava saperlo già che non hai la stoffa per poterti porre come riferimento per i nostri ragazzi. Un pirla da imitare?

A prendere posizione contro di te Riccardo ci sono non solo i bacchettoni moralistici o i benpensanti di ogni area. Ci sono soprattutto i ragazzi svegli e saggi che capiscono che dietro uno come te c’è solo il vuoto e la menzogna. Chiacchierando con qualcuno di questi ragazzi ho capito che quello che diceva il Papa, proprio agli adolescenti, il 18 Aprile scorso, e probabilmente c’eri anche tu Riccardo ad ascoltarlo, è proprio vero: “Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità”.

Uno come te, Riccardo, è da espellere, da mandare fuori. Se avessi un figlio gli proibirei di seguirti, vorrei che tu non fossi un riferimento, non prima almeno che qualcuno ti abbia educato e aiutato a gestire con maturità il tuo successo.

Sanremo è in mondo visione: in questi momenti, come cantava Gaber, anch’io… non mi sento italiano. Ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Don Roberto



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