Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Mann ist was Mann isst – L’uomo è ciò che mangia

Ricomincia la scuola per i nostri bambini, ragazzi e adolescenti. Ricomincia il tempo dell’apprendimento e dello studio dopo i mesi delle vacanze.

All’inizio del nuovo anno scolastico vorrei rivolgere un pensiero per gli studenti e anche per gli insegnanti.

C’è un’espressione il cui autore è un filosofo che si chiama Feuerbach (1804-1872). È tra i filosofi più influenti del pensiero critico della religione che elaborò un pensiero umanista di ispirazione materialista che molto influì sul giovane Marx. Al di là delle sue posizioni filosofiche l’espressione tedesca, divenuto uno slogan famoso, sulla quale vorrei riflettere, all’inizio della scuola è: “Mann ist was Mann isst”, cioè: “l’uomo è ciò che mangia”. Questo motto riguarda in prima analisi il cibo materiale, soprattutto in riferimento all’attenzione attuale per un’alimentazione sana.

L’espressione di Feuerbach è riferita anche, e forse soprattutto, al nutrimento spirituale. L’uomo si nutre spiritualmente di parole, di pensieri, di letture, di relazioni personali, di stimoli che aiutano ad interpretare gli eventi che accadono. Nella vita quotidiana siamo plasmati da tutto ciò che arriva al nostro cuore e alla nostra mente.

Per il corpo esiste una soglia minima di alimentazione sotto la quale si muore o si rimane patologicamente danneggiati.

Credo che anche per lo spirito sia più o meno la stessa cosa: c’è una soglia minima di alimentazione spirituale al di sotto della quale si muore.

Dice giustamente un autore: Se abituiamo la nostra interiorità a una progressiva anoressia, se neghiamo alla nostra mente l’arricchimento di sostanze nutritive sapientemente equilibrate, ci ritroveremo con una vita interiore svuotata di senso, depauperata delle sue potenzialità, condannata a un progressivo deperimento.

Con cosa nutriamo il nostro corpo e il nostro spirito dunque?

Penso a quanti spunti e “spuntini” vengono offerti ai nostri ragazzi lungo un intero anno scolastico, quanti pensieri, immagini, formule, notizie, poesie, domande, risposte… Quante sollecitazioni vengono offerte. Penso tuttavia anche a quante cose negative raggiungono il cuore e la mente, a quanto cibo nocivo che viene assunto e che danneggia lo spirito.

L’augurio all’inizio della scuola è che gli alunni abbiano tanta fame, tanta curiosità per affrontare ogni mattina le lezioni e per giungere alla sera di ogni giorno capaci di rispondere alle domande: con che cosa ho nutrito la mia mente? Cosa ha mangiato oggi il mio spirito?

L’augurio per tutti gli insegnanti e gli educatori è di cucinare bene, di preparare piatti appetitosi e sostanziosi, lezioni di vita e testimonianze che davvero possano nutrire.

Don Roberto

 



in Storie di fede e Riflessioni