Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Il piccolo Leone

Nel mese di febbraio i catechisti delle parrocchie di Dalmine stanno partecipando ad un percorso formativo accompagnati dall’Ufficio Diocesano della catechesi. Il tema è una scommessa: coinvolgere i genitori nel cammino della catechesi dei ragazzi. Ormai abbiamo tutti compreso che la trasmissione della fede non funziona più quando essa viene esclusivamente delegata ai catechisti, ma che è indispensabile che i ragazzi respirino la fede in famiglia. Ma averlo compreso non significa aver risolto la questione. Ci stiamo interrogando su quali possono essere le opportunità reali affinché i genitori siano davvero coinvolti non marginalmente, ma, come dev’essere, da protagonisti.

Paola Mastrocola ha scritto un piccolo romanzo intitolato “Leone”. Ci sono libri al termine dei quali ti dispiace di essere arrivato in fondo. “Leone” è uno di questi.  Leone è un bambino come tanti, ha 6 anni, è figlio di genitori separati, deve imparare a gestire le sue emozioni e le sue paure. A scuola è nella media. Tutto sommato è sereno. Molto lo deve alla nonna. Soprattutto da lei eredita l’inestimabile esperienza della vita spirituale e del senso della preghiera. È lei la nonna che trasmette a Leone la fede che si rivela come una forza capace di reggere gli urti della vita e di vivere con fiducia e serenità. Condivido un passaggio del romanzo.

“E adesso?” chiedeva Leone pieno di sorpresa, ogni volta come fosse la prima volta. Nonna apriva il primo cassetto del comò, lentissimamente. Ne estraeva l’oggetto misterioso, tenendolo tra le mani in modo che non si vedesse, poi lo metteva in piedi sul comò. In mezzo, proprio al centro. Era la statuina di Gesù, in ceramica. (…) E nonna gli raccontava tutto, Gesù di Nazareth che era venuto al mondo povero e nudo, Giuseppe e Maria, la stalla, i pastori. Gli raccontava anche di Erode. E di Gesù quand’era più grande. (…) Alla fine nonna Teresa gli diceva la frase più misteriosa di tutte: “Adesso vieni qua che diciamo le preghiere”. Se lo stringeva addosso, gli prendeva la manina destra, gliela portava prima alla fronte poi al cuore, alla spalla sinistra, alla spalla destra e infine gliela ricongiungeva con l’altra. Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo…

Che grande catechista nonna Teresa! Questa è la scommessa: tornare a credere che sia possibile trasmettere la fede in famiglia. Certo che è importante la catechesi in parrocchia ma è di vitale importanza quanto in famiglia si riesce a rendere rito ordinario, esercizio quotidiano, come la preghiera e il racconto della vita di Gesù, senza pretendere che i genitori e i nonni siano teologi o esperti biblisti. I ragazzi potrebbero veramente, senza tante prediche o ragionamenti, entrare gradualmente e con gioia nel mondo della fede.

Leone è un bambino tutto sommato fortunato perché ha avuto vicino nonna Teresa. A fare la differenza è saper creare semplici riti in casa che sicuramente fissano in maniera indelebile nella memoria dei ragazzi il senso cristiano della vita.

Don Roberto

 



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