Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Piccoli esercizi spirituali

A ripensarci adesso, a quasi due anni di distanza, slogan come “andrà tutto bene” o “ne usciremo migliori”… sembrano così enfatici da rasentare la peggior retorica.

Francamente confesso che nel marasma che stiamo vivendo se le cose tra gli umani sono cambiate sono solo peggiorate.

Essendo però uomini di speranza non possiamo essere catastrofici e dobbiamo costantemente rimanere propositivi e cercare di cogliere alcune possibilità attuabili per non tendere al peggio.

Dobbiamo, soprattutto in questa fase di nuovo critica, evitare di lasciarci andare, di cedere ad atteggiamenti disfattisti e cercare di capire come sia possibile migliorare la nostra qualità umana e cristiana.

In questo tempo interminabile del Covid penso che abbiamo bisogno di indicazioni spirituali per la nostra vita. E sarebbe bello che chi ha delle idee in tal proposito possa suggerirle.

Io propongo alcuni suggerimenti. Semplici e praticabili. Sono alcuni piccoli “esercizi spirituali” alla nostra portata.

Passeggiare ogni giorno una mezzoretta magari meditando, pregando (se si riesce), ascoltando della buona musica. Uscire di casa come alternativa valida ed efficace al poltronismo. Non solo per una questione fisica ma per gustare qualche momento di silenzio, per lasciare che pensieri buoni possano riaffiorare, per fare il punto della propria situazione, per prendere decisioni importanti, per fare un po’ di esame di coscienza.

Un secondo suggerimento potrebbe essere quello di preferire un libro alla televisione. Anche se durante i mesi del lockdown pare che sia aumentata la lettura, noi italiani leggiamo poco, molto poco. È più comoda la televisione. Eppure ci sono libri che possono cambiare la vita. Ci si potrebbe prendere l’impegno di leggere almeno un libro al mese. Non libri enormi, ma libri belli e utili, decisivi e importanti.

Un terzo consiglio: scrivere. Non dico redigere un diario, ma appuntare i propri pensieri, dar voce alle proprie emozioni, raccontarsi gli avvenimenti che ci capitano. Scrivere ci aiuta a non essere confusi, a non subire passivamente gli stati d’animo, a non consumare le emozioni ma a registrare ciò che viviamo, la nostre riflessioni. Leggere un brano di Vangelo e scrivere ciò che quel brano mi sta comunicando. Scrivere è un modo concreto per non dimenticare e per cogliere i nostri progressi spirituali.

Una quarta indicazione potrebbe essere quella di decidere almeno una volta alla settimana di dialogare con qualcuno: preferire gli incontri ai social. Invitare qualcuno con cui conversare, parlare a tu per tu. Non semplicemente chiacchierare del più e del meno, ma conoscersi, approfondire le relazioni, stare con persone che riteniamo sagge, imparare dagli altri qualcosa che ci faccia bene. Se poi l’incontro diventa occasione per servire chi può aver bisogno, meglio ancora.

Un ultimo esercizio: uscire di casa per la Messa quotidiana. In tempi in cui aumenta lo smart working e si può avere più tempo da poter gestire, riunirsi in comunità per la preghiera e la celebrazione eucaristica potrebbe essere un bell’atto di fede perché fare Comunione significa lasciare che il Signore abiti la nostra vita e il nostro tempo, anche in tempi difficili come quello che stiamo vivendo.

Coraggio dunque. Facciamo quello che possiamo fare, quello che dipende da noi, senza aspettare che altri lo facciano e non lasciamoci troppo influenzare da uno stile di vita che piano piano mortifica le nostre risorse e ci potrebbe rendere peggiori.

Don Roberto

 



in Storie di fede e Riflessioni