Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Ma che ti venga… un dubbio

Nell’ultima pagina del suo romanzo la francese Victoria Mas mette in bocca alla protagonista parole sul tema del dubbio. Il romanzo si intitola “Il ballo delle pazze” ed è ambientato in una clinica psichiatrica di fine Ottocento. Viene messo in scena un duello tra la scienza e la fede al termine del quale l’infermiera Geneviève, anziana e sostenitrice razionale della scienza, avendo compiuto eroicamente un singolare e generoso atto d’amore per una paziente, scrive una lettera e afferma: “Il giudizio degli uomini risiede nelle proprie convinzioni. La fede incrollabile in un’idea porta al pregiudizio. Ti ho già detto quanto mi sento serena da quando ho dei dubbi? Proprio così, non bisogna avere convinzioni, bisogna poter dubitare di tutto, delle cose e di se stessi. Continuo ad andare in chiesa. Ci vado da sola, quando le cappelle sono vuote. Non prego. Non sono ancora sicura di aver trovato Dio. Ignoro se un giorno succederà”.

Solitamente a riflette sul dubbio è colui che crede e si vede la sua fede vacillare, per l’incertezza, per la contestazione del mondo o per la cattiva testimonianza. I motivi per dubitare sono tanti. Almeno quanti sono i motivi per credere. Il cammino della fede non può essere sempre diritto e piano.

Ma vorrei capovolgere la questione: coloro che non credono hanno mai dei dubbi sul fatto che Dio possa davvero esistere? È vero che molte persone non hanno dubbi semplicemente perché non si pongono mai la domanda. Allora la questione si chiude già in partenza.

Io ho un amico che si dichiara acerrimo non credente. Lo reputo intelligente e quando ogni tanto ci troviamo nascono sempre confronti avvincenti.

Ieri gli ho scritto un messaggio per Natale: ti auguro di mettere in dubbio le tue convinzioni. Mi ha risposto immediatamente: Ricambio gli auguri e aggiungo che vorrei avere gli occhi del mio bambino. E io: cioè? E lui mi manda una bellissima poesia di Caramagna: Dobbiamo imparare dai bambini. Amano senza dubitare. Abbracciano senza avvisare. Ridono senza pensarci. Scrivono cose colorate sulle pareti. Credono ad almeno 10 sogni impossibili. Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita. E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po’ del suo splendore.

Che bella la festa del Natale con tutti i nostri dubbi.

Che ti venga un dubbio se sei credente perché tu possa scoprire che in Gesù il Padre Eterno è così vicino a te tanto da non abbandonarti mai.

Se non sei credente che ti venga un dubbio per poter continuare a cercarlo nelle pieghe di ciò che ti stupisce.

Don Roberto

 



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