Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Riflessioni di metà agosto

In Maria vediamo la nostra meta

La festa dell’Assunzione di Maria è la celebrazione di un grande mistero di speranza e di gioia perché in Maria vediamo la meta verso cui camminiamo. È una festa che parla del nostro futuro e che ci conferma che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio. Contemplare Maria Assunta è un solenne invito a vivere con coraggio e con fiducia nella potenza della Risurrezione di Cristo che opera in noi ciò che ha operato in Maria. Dalla contemplazione di Maria nasce l’impegno per cercare di vivere, già da oggi, da risorti, portando la luce del bene nell’oscurità del male che c’è nel mondo.

 

Grazie al cielo

L’Assunta ci conduce a guardare al cielo. Quando diciamo cielo intendiamo “il luogo” che è la sede di Dio e dei santi. Gesù ha molto parlato del cielo: il regno dei cieli è simile… Padre nostro che sei nei cieli… Quando pregava alzava gli occhi al cielo. Il cielo è entrato anche nel nostro modo di parlare per esprimere Dio stesso. Come stai? Bene grazie al cielo, cioè grazie a Dio. Spesso quando vogliamo esclamare la nostra gioia guardiamo l’azzurro di lassù e diciamo: grazie al cielo!

Scriveva Manzoni: Quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello!

Che bello pensare che se il cielo è irraggiungibile di fatto è molto vicino a me perché il cielo è l’aria che respiriamo. Come cantava Renato Zero: Quante volte ho guardato il cielo … ma che uomo sei se non hai il cielo?!

 

Ferragosto

Nell’antica Roma la “Feria Augusti” è la pausa di Agosto. Era un giorno di assoluto riposo decretato dall’imperatore Augusto, che addirittura per celebrare il suo nome chiamò così il mese dell’estate. Un mese ricco di feste soprattutto legate al raccolto. Un mese di sagre popolari e di grandi celebrazioni. Augusto decise di istituire a metà agosto una giornata di assoluto riposo per poi ripartire con energie nuove per la vendemmia d’autunno.

Nella cultura contemporanea le cose sono un po’ cambiate. Proprio perché abbiamo più possibilità il tema del riposo è diventato più un problema che una risorsa tanto che rischiamo sempre di tornare più stanchi di prima alle nostre occupazioni.

Venite in disparte e riposatevi un po’, diceva Gesù ai suoi discepoli stremati dalle fatiche pastorali. Perché il riposo non scada nella noia del dolce far niente è necessario che l’interruzione del lavoro sia una pausa, più o meno lunga, nella quale si riesca a nutrire l’anima e il corpo di bellezza e di cielo.

Don Roberto

 



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