Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Convivenza ado 3-4 “l’altro come dono” al patronato.

Cosa vuol dire convivenza:

convivere nel bene e nel male, aiutare l’altro a superare le sue difficoltà e farsi aiutare per superare le proprie difficoltà.

Giochi e tempo libero:

lunedì abbiamo svolto tre diversi giochi, dove bisognava essere cordonati e giocare di gruppo, ci siamo divertiti molto, l’importante era giocare, divertirsi e rispettare le regole. Stessa cosa vale per il film “samba” ci siamo divertiti, abbiamo riflettuto e abbiamo passato del tempo insieme

Incontro don Roberto:

Nell’incontro con don Roberto ci sono stati proposti 3 quadri riguardanti il tema del dono, come risorsa, reciprocità e nel vedere il volto di Dio nel servizio

Testimonianza Rabi:

Abbiamo avuto la fortuna di ascoltare la testimonianza di Rabi, un rifugiato che è dovuto scappare all’età di 6 anni dal Marocco. L’incontro è stato molto interessante e mi ha arricchito molto: mi ha fatto riflettere sui modi orribili con cui arrivano in Italia e migranti e le cause per cui lo fanno, a cui non avevo mai pensato. Sicuramente ora li vedo in un modo diverso rispetto  prima.

Testimonianza Antonio:

In questi giorni di convivenza inoltre abbiamo avuto il piacere di conoscere Antonio uno degli educatori che si occupa dell’accoglienza dei migranti al patronato, ci ha mostrato il primo giorno che lo abbiamo incontrato la storia di Rabbi che avevamo già conosciuto ma ci ha aiutato a capirla meglio e invece il secondo giorno ci ha fatto conoscere i luoghi dove queste persone dormono e trovano riparo totalmente gratuito, una cosa davvero sbalorditiva……infine di questo incontro ci ha portato nel suo officio e ci ha spiegato come funziona la politica che viene utilizzata in Italia per l’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo, oltretutto ci basti pensare che al momento ci sono 180 persone che aspettano di poter trovare un posto caldo per dormire all’interno del patronato Giusto per capirci ne contiene già 260….

Il servizio

alla mensa personalmente non è stata l’esperienza migliore, ciò non significa che sia la peggiore ovviamente. Comunque è stata in assoluto la parte della convivenza (seppur piccola) in cui siamo stati a contatto coi bisognosi e coi ragazzi del patronato. Abbiamo potuto guardarli in faccia e vedere che non erano felici come tanti pensano.

Condivisione con i ragazzi, integrazione:

Giovedì pomeriggio abbiamo visitato il patronato e abbiamo incontrato alcuni ragazzi ospiti della struttura A cui abbiamo fatto delle domande per capire la loro storia e le difficoltà che hanno avuto nella loro vita. Questa esperienza mi ha colpito molto perché quello che si sente al telegiornale o su internet non è la  realtà delle cose; ho capito che uno dei problemi é che queste persone spesso non hanno la possibilità  di farsi valere.

Testimonianza Giancarlo:

venerdì sera abbiamo avuto la fortuna di ascoltare la testimonianza di Giancarlo, un medico che ha in affido due bambini nigeriani da qualche anno.. generalmente i bambini in affido derivano da situazioni familiari difficili, ma non solo. tramite il suo intervento abbiamo meglio compreso che le varie culture, non sono tutte come la nostra, ma prevedono usanze, modi di fare e abitudini anche impensabili se pensiamo alla realtà in cui viviamo noi

Il deserto:

Venerdì sera ognuno di noi ha preso per se un po’ di tempo per pensare e riflettere sul tema principale della nostra convivenza ovvero il dono , attraverso due testi. Tuttavia il deserto non è solo questo ma bensì un momento in cui ti ritrovi faccia a faccia con la tua coscienza provando a esaminare e a verificare ciò che è andato bene e ciò che magari è ancora da migliorare. Abbiamo poi condiviso davanti alla tomba di don Bepo i nostri pensieri e considerazioni emersi durante la riflessione. Per me è stato un momento importante in cui davvero ho riflettuto su varie tematiche



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