Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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IL TERZO COMANDAMENTO: «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo»

Diceva Roberto Benigni nello spettacolo televisivo del 2014: “Questo comandamento è il comandamento preferito dall’Autore, da Dio stesso. È il comandamento che Dio ama più di tutti”. Perché con queste parole il Signore invita gli uomini a dedicare un giorno alla settimana a Lui.

È il comandamento che ha la formulazione più lunga: “Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato”. (Esodo 20, 8-11)

Per gli ebrei il Sabato, lo Shabbath è un tempo che l’uomo consacra a Dio, è un tempo di riposo per tutti e anche per la creazione, per gli animali, per la terra.

Per i cristiani lo Shabbath assume un nuovo significato con la Risurrezione di Cristo. La Domenica si identifica ora con l’alba in cui il Risorto è apparso ai suoi, in cui noi ci raduniamo con lui, in cui lui ci invita a sé a farci partecipi del giorno dell’adorazione e dell’incontro con Dio, in cui lui si fa incontro a noi e ci cerca e noi possiamo cercarlo.

Il Giorno del Signore, la Domenica è un tempo fondamentale per i cristiani. Anzi è un tempo indispensabile, come affermavano i Martiri di Abitinia: “Sine dominico non possumus”, cioè: “Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore“.

Oggi il modo in cui anche i cristiani vivono la Domenica fa pensare che questo comandamento, il preferito da Dio, sia tranquillamente trasgredito. Non si tratta solo di “andare a Messa”, ma di santificare questo tempo dedicandolo al Signore. La Domenica è il tempo del riposo e del silenzio, tempo per contemplare la bellezza del creato e soprattutto tempo da dedicare alla cura delle relazioni familiari e amicali e alla testimonianza gioiosa della nostra fede. Come afferma Papa Francesco: “Lasciamo che  lo stupore gioioso della Domenica si irradi nei pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti e nelle parole… Magari fossimo così luminosi! Ma questo non è un maquillage! Viene da dentro!”

Alcuni anni fa un parroco ha ironicamente esposto una cartellone fuori dalla chiesa sul quale c’era scritto “Siamo aperti anche di Domenica”. Un modo simpatico per ricordare alle famiglie di organizzare il tempo della Domenica partendo dalla collocazione della Celebrazione Eucaristica.

Non andare a Messa solo perché è festa, ma fa’ festa perché vai a Messa!

Don Roberto

 



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