Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Pubblicato il
14 Novembre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Sei Tu Signore la mia speranza

Queste parole sono sgorgate da un cuore oppresso da gravi difficoltà: «Molte angosce e sventure mi hai fatto vedere» (v. 20), dice il Salmista. Nonostante questo, il suo animo è aperto e fiducioso, perché saldo nella fede, che riconosce il sostegno di Dio e lo professa: «Mia rupe e mia fortezza tu sei» (v. 3).

Da qui scaturisce l’indefettibile fiducia che la speranza in Lui non delude: «In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso» (v. 1). In mezzo alle prove della vita, la speranza è animata dalla certezza, ferma e incoraggiante, dell’amore di Dio, riversato nei cuori dallo Spirito Santo.

Perciò essa non delude (cfr Rm 5,5) e San Paolo può scrivere a Timoteo: «Noi ci affatichiamo e lottiamo, perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente» (1Tm 4,10). Il Dio vivente è infatti il «Dio della speranza» (Rm 15,13), che in Cristo, mediante la sua morte e risurrezione, è diventato «nostra speranza» (1Tm 1,1).

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Pubblicato il
8 Novembre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

Dalla Santità dei muri a quella dei volti

Dedicazione della cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano, radice di comunione da un angolo all’altro della terra. Non celebriamo quindi un tempio di pietre, ma la casa di un Dio che per sua dimora ha scelto il libero vento, si è fatto dell’uomo la sua casa, della terra intera il suo cielo.

Nel Vangelo che ci viene proposto incontriamo il Gesù che non ti aspetti, con una frusta in mano. E’ il maestro appassionato, che usa gesti e parole di combattiva tenerezza, mai passivo e mai disamorato, che non si rassegna alle cose come stanno: lui combatte con noi far fiorire l’uomo e il mondo. Probabilmente già un’ora dopo i mercanti, recuperate colombe e monete, avevano rioccupato le loro posizioni.

Tutto come prima, allora? No, il gesto di Gesù è arrivato fino a noi, profezia che scuote i custodi dei templi, e anche me, dal rischio di fare mercato della fede.

Gesù caccia i mercanti perché la fede è diventata oggetto di compravendita. I furbi la usano per guadagnarci, i pii per ingraziarsi il Potente: io ti do orazioni, tu mi dai grazie; io ti do sacrifici, tu mi dai salvezza. Gesù caccia dal cortile gli animali dei sacrifici cruenti, anticipando il capovolgimento che porterà con la croce: Dio non chiede più sacrifici a noi, ma sacrifica se stesso per noi. Non pretende nulla, dona tutto.

Fuori i mercanti, allora. La Chiesa diventerà bella e santa non se accresce il patrimonio e i mezzi economici, ma se compie le due azioni di Gesù nel cortile del tempio: fuori i mercanti, dentro i poveri. Se si farà «Chiesa con il grembiule» (Tonino Bello).

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Pubblicato il
6 Novembre 2025
in Primo piano, Proposte per i bambini, Proposte per i ragazzi

Volo? laboratori creativi, musica e divertimento per bambini e ragazzi.

Volo? laboratori creativi, musica e divertimento per bambini e ragazzi.

I mercoledì dalle 16.30 alle 17.30 dal 19/11/2025 a fine marzo.

L’iscrizione va fatta in segreteria dal lunedì al venerdì dalle 16.30-18.30.

Clicca qui il modulo di iscrizione: https://media.sangiuseppedalmine.it/wp-content/uploads/2025/11/06171947/Tessera-iscrizione-laboratori-VOL.O-1.pdf

 

Pubblicato il
1 Novembre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

I DEFUNTI: memoria, speranza, strada

Stiamo vivendo giorni particolari di memoria del passato, giorni per ricordare coloro che hanno camminato prima di noi, che ci hanno anche accompagnato, ci hanno dato la vita. Ricordare, fare memoria. La memoria è ciò che fa forte una persona, una famiglia, un popolo, perché ci sentiamo radicati in un cammino, radicati in una storia, radicati in un popolo. La memoria ci fa capire che non siamo soli, siamo un popolo: un popolo che ha storia, che ha passato, che ha vita. Memoria di tanti che hanno condiviso con noi un  cammino, e sono stati sepolti nelle tombe.

Non è facile fare memoria. Noi, tante volte, facciamo fatica a tornare indietro col pensiero a quello che è successo nella mia vita, nella mia famiglia, nel mio popolo… Ma per vivere occorre fare memoria, la quale ci porta alle radici, alle mie, alle radici del mio popolo.

Questi sono anche giorni di speranza: ci attendono un cielo nuovo, una terra nuova e la santa città di Gerusalemme, nuova. Ci aspetta la bellezza… Ci aspettano coloro che anche solo per un istante hanno guardato a Cristo con fiducia lasciandosi attirare da Lui.

Memoria e speranza, speranza di incontrarci, speranza di arrivare dove c’è l’Amore che ci ha creati, dove c’è l’Amore che ci aspetta: l’amore di Padre.

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Pubblicato il
25 Ottobre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

La festa di Tutti i Santi

La festa di Tutti i Santi, che celebriamo sabato 1 novembre, ci ricorda che il traguardo della nostra esistenza non è la morte, è il Paradiso! Lo scrive l’apostolo Giovanni: «Ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è»

(1 Gv 3,2).

I Santi, gli amici di Dio, ci assicurano che questa promessa non delude. Nella loro esistenza terrena, infatti, hanno vissuto in comunione profonda con Dio. Nel volto dei fratelli più piccoli e disprezzati hanno veduto il volto di Dio, e ora lo contemplano faccia a faccia nella sua bellezza gloriosa.

I Santi non sono superuomini, né sono nati perfetti. Sono come noi, come ognuno di noi, sono persone che prima di raggiungere la gloria del cielo hanno vissuto una vita normale, con gioie e dolori, fatiche e speranze. Ma cosa ha cambiato la loro vita? Quando hanno conosciuto l’amore di Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore, senza condizioni e ipocrisie; hanno speso la loro vita al servizio degli altri, hanno sopportato sofferenze e avversità senza odiare e rispondendo al male con il bene, diffondendo gioia e pace. Questa è la vita dei Santi: persone che per amore di Dio nella loro vita non hanno posto condizioni a Lui; non sono stati ipocriti; hanno speso la loro vita al servizio degli altri per servire il prossimo; hanno sofferto tante avversità, ma senza odiare. I Santi non hanno mai odiato. Capite bene questo: l’amore è di Dio, ma l’odio da chi viene? L’odio non viene da Dio, ma dal diavolo! E i Santi si sono allontanati dal diavolo; i Santi sono uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri. Mai odiare, ma servire gli altri, i più bisognosi; pregare e vivere nella gioia; questa è la strada della santità!

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Pubblicato il
21 Ottobre 2025
in Primo piano, Proposte per gli adolescenti

Campo Invernale Ado e Giovani

Campo Invernale Ado e Giovani dal 27 al 29 dicembre 2025 a MONACO DI BAVIERA.

ISCRIZIONI Entro martedì 28 ottobre o fino ad esaurimento posti, consegnando modulo di iscrizione e copia fronte e retro carta identità ’.
Caparra all’ iscrizione di 100 €
COSTI
€ 325,00 (minimo 30 persone)
€ 285,00 (minimo 40 persone)
€ 255,00 (minimo 50 persone)

Clicca qui per scaricare il modulo di iscrizione: https://media.sangiuseppedalmine.it/wp-content/uploads/2025/10/21110924/modulo-iscrizione-campo-monaco-di-baviera.pdf

Pubblicato il
12 Ottobre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

La preghiera del Rosario

La preghiera del Rosario è, per molti aspetti, la sintesi della storia della misericordia di Dio che si trasforma in storia di salvezza per quanti si lasciano plasmare dalla grazia. I misteri che passano dinanzi a noi sono gesti concreti nei quali si sviluppa l’agire di Dio nei nostri confronti. Attraverso la preghiera e la meditazione della vita di Gesù Cristo, noi rivediamo il suo volto misericordioso che va incontro a tutti nelle varie necessità della vita.
Maria ci accompagna in questo cammino, indicando il Figlio che irradia la misericordia stessa del Padre. Lei è davvero la Madre che indica il percorso che siamo chiamati a compiere per essere veri discepoli di Gesù. In ogni mistero del Rosario la sentiamo vicina a noi e la contempliamo come prima discepola di suo Figlio, la quale mette in pratica la volontà del Padre.

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Pubblicato il
3 Ottobre 2025
in I grandi eventi, Primo piano, Storie di fede e Riflessioni

Benvenuto don Fabio

Carissimo Don Fabio,
ti diamo il nostro più sincero e caloroso benvenuto nella Comunità Parrocchiale di Dalmine. Siamo felici che tu abbia accettato il nuovo incarico che il Vescovo Francesco ha voluto assegnarti e siamo pronti ad accoglierti nel nome del Signore. Ti offriamo la nostra piena collaborazione ed il supporto in questo cammino comune, affinché possa essere, oltre che impegnativo, anche proficuo. Negli incontri di reciproca conoscenza dei giorni di scorsi, ci hai spesso chiesto di usare pazienza nei tuoi confronti. Allo stesso modo siamo noi a chiederti di essere paziente per quelle volte in cui daremo per scontato che tu sappia già tutto. Guidaci in questo cammino di vita comunitaria che ci attende, nel solco della continuità ma allo stesso tempo con l’impronta che tu vorrai dare, certi che sarà densa di valori e di reciproca soddisfazione. Oggi consegnano a te la nostra comunità che, negli ultimi anni abbiamo vissuto sotto la sapiente ed energica guida di Don Roberto, che non possiamo non ringraziare. Come hai constatato la nostra Parrocchia è molto attiva grazie alla presenza di molteplici gruppi che la animano, dai catechisti agli animatori, al gruppo di preghiera a quello missionario, alla Caritas al gruppo liturgico alla corale al coretto, agli affari economici al movimento delle famiglie al consiglio pastorale, ma soprattutto animata dai tanti volontari. La
Parrocchia di Dalmine centro è particolare, fonda le sue origini nell’anno 1931. Da subito è cresciuta e si è sviluppata in stretta relazione con l’attuale Tenaris Dalmine Spa che, negli anni con i suoi dirigenti e maestranze provenienti anche da tutta l’Italia e dall’estero ha popolato la comunità.
L’allora Dalmine Spa, ne l 1928 ha supportato l’edificazione della Chiesa Parrocchiale con progetto dell’Arch. Greppi e tramite l’impresa Ferretti. Donata alla Diocesi, unitamente alla casa Parrocchiale, il 18 marzo del 1931 viene consacrata dall’allora Vescovo Marelli e affidata a Don Giuseppe Rocchi.
Negli anni a seguire si arricchisce con la casa del curato, il cineteatro, la scuola inter parrocchiale, la casa di accoglienza San Giuseppe e lo spazio chiamato Arca con Don Roberto. Non si può dimenticare il bombardamento dello stabilimento e della città di Dalmine del 6 luglio 1944 che ha profondamente segnato la nostra comunità, la stessa comunità operosa e tenace che si è rigenerata e ricostruita per arrivare sino ad oggi e consegnarsi alla tua sapiente e saggia guida Pastorale. Sotto lo sguardo paterno del nostro Patrono San Giuseppe e le amorevoli attenzioni di Maria ti auguriamo buon lavoro.

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Pubblicato il
3 Ottobre 2025
in I grandi eventi, Primo piano, Storie di fede e Riflessioni

Saluto a don Roberto e don Agostino.

BAMBINO
Ho fatto un gioco una volta, mi sono nascosto sul gradone più alto degli spalti, e guardavo gli altri bambini correre di sotto. Per ognuno cercavo di indovinarne il nome: Marco, Giulia, Luchino, Matteo, Marti. Speravo tanto si girassero! Se avessi saputo il loro nome avrei potuto chiedergli di giocare insieme. Ed ecco all’improvviso schiocca come un bacio lieve il mio nome: è un saluto
ridacchiato, un pizzicotto fin troppo affettuoso, un invito a tirare la palla, a dire la mia davanti a tutti, anche tra i grandi. E se quel: “Eccola l’Ottavia!” dischiude anche solo un sorriso, questa è un po’ anche la mia casa.
ADOLESCENTE
Da adolescente corro sempre da una parte all’altra: scuola, calcio, giri a zonzo per il paese e naturalmente non può mancare l’oratorio. Il tempo per conoscermi è sempre poco, il futuro è troppo incerto per capirci qualcosa. Eppure, l’incontro ado della domenica sera è un appuntamento fisso. Mi liberava la mente ma al tempo stesso me la riempie di pensieri. Sto crescendo e il desiderio di uscire, essere grande, a volte mi fa avere un rapporto altalenante con l’oratorio, un po’ mi ci trovato mentre altre volte sento la necessità di allontanarmi. Qualcuno però continua a prendersi cura di me, mi dà fiducia e crede in talenti che nemmeno so di avere.
GIOVANE
Alcuni anni fa ho scoperto di essere brava a relazionarmi con gli adolescenti. È una responsabilità enorme, forse più grande di me, eppure ho la possibilità di sbagliare senza sentirmi giudicata e l’aiuto non manca. Una sorta di passaggio di testimone insomma. Carlotta, invece, tiene aperto il bar in settimana, Daniele accompagna un gruppo di ragazzi nel percorso di catechesi. Ciascuno, se lo desidera, ha la possibilità di offrire agli altri nella misura più affine a lui.
ADOLESCENTE
La porta dell’oratorio è sempre aperta per me, per noi “pellegrini di vita”, un posto dove trovare un sorriso amico, una casa che accoglie, dove intelligenza, riflessione, convivialità e divertimento hanno trovato il loro equilibrio grazie a una guida solida, che crede nelle potenzialità di giovani e adolescenti.
GIOVANE
E ho capito che dare e ricevere non sono due facce della stessa medaglia ma un connubio sinfonico fondamentale per la propria vita. L’oratorio è un campo di prova: c’è un tempo per ricevere e un tempo per dare, momenti in cui ci si mette alla prova e altri in cui si è faro.

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Pubblicato il
19 Settembre 2025
in Storie di fede e Riflessioni

A mo’ di saluto

Questo ultimo messaggio comunitario non avrei mai voluto scriverlo. Ogni domenica ho cercato di esprimere qualche pensiero per offrire spunti di riflessione come nutrimento per i nostri cammini umani e cristiani.

Ora si conclude questa piccola rubrica che spero vivamente sia servita a ciascuno di voi. A me scrivere serve per riflettere e per mettere a fuoco  aspetti salienti della vita umana e cristiana. Devo anche dire sinceramente che mi diverte molto scrivere la paginetta con il pensiero della domenica. In occasione di questo ultimo pensiero vi lascio tre parole.

 

Grazie. Quattordici anni fa sono arrivato in punta di piedi e non senza paure per la mia inadeguatezza. Ma qui ho trovato una marea di persone che hanno costantemente manifestato la propria vicinanza e collaborazione. Mi sono più volte lasciato affascinare dall’esempio di tante persone e mi hanno edificato l’umanità e la fede di uomini e donne che, non necessariamente legandosi a me, mi hanno testimoniato la bellezza del vivere. Grazie perché ciò che ho vissuto a Dalmine mi ha aiutato a maturare come uomo e come prete.

Scusate. È la seconda parola. Soprattutto chiedo perdono se per qualcuno sono stato d’inciampo o peggio ancora una contro-testimonianza. Sono sempre stato cosciente delle mie qualità e ancor più dei miei limiti. A causa dei miei difetti so che qualcuno anziché avvicinarsi si è allontanato. Ogni giorno ho chiesto al Signore di aver pietà di me.

Arrivederci. È la terza parola, parola che configura la prospettiva del futuro. In due sensi. Prima di tutto perché sarà sempre bello rivedersi, qui o là. Bello perché nella libertà e senza morbosità potremo continuare a condividere i nostri cammini di crescita. Secondo perché comunque tutti ci incontreremo, nella Patria che tutti ci attende, quando la promessa del Signore si realizzerà.

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Pubblicato il
14 Settembre 2025
in Comunicazioni dalla Segreteria dell'Oratorio, Primo piano, Proposte per tutti

Benvenuto don Fabio

Sabato 27 settembre

Accoglienza di don Fabio

17.00 Viale Locatelli Arrivo di don Fabio e accoglienza dei ragazzi della catechesi, adolescenti e Società Sportiva
17.10 Casa di Accoglienza San Giuseppe Saluto agli ospiti
17.30 Oratorio Accoglienza della comunità e corteo a San Giorgio e Chiesa Parrocchiale Saluti dei Bambini della scuola dell’infanzia, del Sindaco e del Consiglio Pastorale
18.00 S. Messa di inizio ministero di don Fabio
Al termine della celebrazione, in oratorio rinfresco per tutta la comunità e i parrocchiani di Città Alta
20.30 Musical Forza Sperate Gente