Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La regola d’oro

La regola d’oro è come una mirabile sintesi di tutto il Vangelo. L’ha pronunciata Gesù nel discorso della montagna nel capitolo 7 del Vangelo di Matteo. Suona così: Tutte le cose che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatele a loro.

In realtà questa regola d’oro non l’ha “inventata” Gesù.

Sarebbero parole di una grande rabbino ebreo di nome Hillel. Uno scettico si rivolse a lui per sfidarlo perché spiegasse tutto il senso della legge ebraica nel breve tempo in cui si può restare dritti su un piede solo e il rabbino rispose: «Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Questa è tutta la Torah; il resto è commento. Va’ e studia».

La regola d’oro ci invita a trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi. Se mi fa piacere essere trattato con rispetto, gentilezza e amore io per primo devo trattare così gli altri. È una regola fondamentale che in ogni ambito della vita determina un comportamento in sintonia con il Vangelo. La regola d’oro dice, con parole diverse, ciò che afferma il comandamento principale della Vangelo: ama il prossimo tuo come te stesso.

La forza di questa regola è la sua sintesi e la difficoltà più grande è metterla in pratica. Suggerisco tre passi per tentare la sua messa in pratica.

Prima di tutto l’ascolto.

Ascoltare gli altri è la via diretta per accedere alla vita degli altri e per lasciare che le loro storie entrino dentro di me. Un ascolto non forzato dalla curiosità, dalla voglia smaniosa di farsi gli affari degli altri, ma dal profondo desiderio di conoscerli e relazionarsi con gli altri in modo familiare. L’ascolto sincero e gratuito conduce ad un secondo passo:

Mettersi nei panni degli altri. L’empatia è la capacità è la capacità di immedesimarsi negli altri, nelle loro esperienze, nei loro pensieri e nelle loro prospettive. Non per essere pessimista ma condivido in pieno questo pensiero di una grande filosofa americana del secolo scorso Hanna Arendt: la morte dell’empatia umana è uno dei primi e più rivelatori segni di una cultura sull’orlo della barbarie.

Infine un’ultima indicazione:

Essere flessibili. La flessibilità si definisce come lo spirito di adattamento ai cambiamenti e di affrontare le nuove situazioni con elasticità.

Io stesso ho più volte sperimentato che la flessibilità è l’antidoto più efficace contro i pregiudizi che ci impediscono di accostarci liberamente agli altri.

La regola d’oro è un punto di riferimento indispensabile per il nostro quotidiano esame di coscienza, è una verifica costante che ci fa capire se siamo lontani o vicini al “Gesù pensiero”.

Don Roberto

 



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