La chiesa nel mondo sta vivendo il Giubileo. È vero, un po’ “rovinato” dall’epilogo di Papa Francesco, ma pur sempre un evento di gratitudine nel segno della speranza e della riconciliazione.
Anche nella nostra Parrocchia celebreremo un Giubileo particolare: la riapertura della nostra chiesa al termine del lungo intervento di restauro.
Vivere il Giubileo significa far incontrare in un punto solo tre dimensioni fondamentali della nostra vita: il passato il presente ed il futuro. Si entra nella Porta Santa, di Roma o di qualsiasi chiesa giubilare per ringraziare il Signore per i doni ricevuti nel passato, per manifestare disponibilità nel tempo a venire e per esprimere il nostro si, qui e adesso.
Abbiamo chiuso la chiesa i 7 gennaio scorso e il 3 maggio la riapriamo. Varcheremo di nuovo la soglia della nostra chiesa e sarà il nostro giubileo.
Ringraziamo il Signore per il passato della nostra parrocchia, dalla fondazione del 1931 ad oggi, per tutti i cristiani che hanno creduto nella chiesa e l’anno amata come comunità, per tutti i benefici che ha concesso, per le vicende dolorose sopportate e per il coraggio di ricominciare, per tutti i sacramenti celebrati, per il Vangelo proclamato e per la grande mole di carità organizzata. Chiesa di mattoni e di persone.
Preghiamo il Signore per il futuro. Cosa sarà della chiesa e della parrocchia non ci è dato di sapere, e non possiamo nemmeno immaginare se i numeri cresceranno o diminuiranno. Una cosa però è certa: il Signore non ci abbandonerà mai e sarà sempre al nostro fianco.
Infine celebriamo il presente cioè diciamo si all’oggi di Dio e nostro. Oggi si compie la salvezza, con le opportunità che ci sono date, con i limiti e gli slanci che caratterizzano il nostro “adesso”.
Viviamo il nostro giubileo entrando nella nostra chiesa che risplende di luce nuova e consideriamo nello stesso tempo e nello stesso luogo il passato, il presente ed il futuro. Abbiamo insieme compiuto lo sforzo di abbellire la casa del Signore che i padri dei nostri padri ci hanno consegnato e la affidiamo a nostra volta alle generazioni che verranno perché la chiesa continui ad essere punto di riferimento essenziale per la comunità cristiana. Molti sono stati i contributi economici, piccoli o grandi, segno di una compartecipazione commovente. A tutti un grazie profondo ed infinito
L’intervento conservativo della chiesa ha previsto il restauro degli affreschi ammalorati, la tinteggiatura, il rifacimento dell’impianto elettrico, la posa di nuovi corpi illuminanti e la sostituzione dell’impianto acustico.
L’obiettivo è unico: permettere a ciascuno e alla comunità intera di trovarsi a casa, di essere a proprio agio quando si prega e si celebra. Nessuno si senta estraneo perché nella casa del Signore c’è sempre posto per tutti, ma sarebbe anche opportuno che tutti in qualche modo se ne prendano cura.
Don Roberto
Pubblicato il 2 Maggio 2025
in
Storie di fede e Riflessioni