Disegnato con una tecnica elementare, quasi come un disegno primordiale, in bianco e nero con il tratto di un fumetto, non mi aveva mai attirato. Sono stato ad Assisi una ventina di volte, più o meno. Ma l’ultima volta, probabilmente perché non c’era nessuno, ho avuto tutto il tempo che volevo per soffermarmi. Siamo a san Damiano, là dove ha inizio la storia vocazionale di Francesco con il dialogo tra il giovinastro e il Crocifisso. In quel luogo venne da subito edificato il convento di Chiara, innamorata di Francesco ma solo di passaggio, perché il vero Amore è Cristo. Nei piani superiori, prima di giungere al luogo dove Chiara morì, cioè nel dormitorio, c’è il famoso Oratorio nel quale le monache pregavano. Nell’abside della cappella c’è questo affresco. Guardandolo da vicino e con calma mi accorgo di alcuni particolari. Sul petto di Cristo è disegnato il sole, come lo disegnerebbe un bambino e sulla spalla di Maria la luna. Il messaggio è chiaro: Gesù è il sole, il dono del Padre: Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, così preghiamo ogni mattino con il cantico di Zaccaria. Maria risplende la luce del Figlio ed è come la luna che brilla, non di luce propria, per rischiarare la notte del mondo.
Ma il particolare più “natalizio” è il gesto di Maria che, guardando Gesù, gli tocca la bocca con l’indice. Subito ho pensato ai nonni che giocano con il nipotino e toccando le labbra del bambino diventano anche loro bambini e con il rito giocoso pronunciano parole divertenti: Cucù, bausettete… Maria e Giuseppe hanno sicuramente giocato con il suo bambino. Oppure Maria compie questo gesto per farle mordere il dito e provare la gioia di sentirne i dentini che ormai sono spuntati…
Ma non può essere solo questo. Gli affreschi dell’Oratorio di santa Chiara sono del Trecento e sicuramente sono veicoli molto rigorosi di verità “teologiche” che non possono essere ricondotte a riti giocosi.
Questa Madre mi fa piuttosto pensare a Colei che per prima crede al suo Figlio che è il Verbo, la Parola. Maria esprime così il suo desiderio di toccare il Verbo. Il Salmo 44 profetizza la venuta del Signore e afferma del Messia: Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la Grazia, perciò Dio ti ha benedetto per sempre.
Con questo affresco voglio condividere con tutti voi il mio più sincero augurio di Buon Natale, perché anche noi possiamo avere nel cuore il desiderio di toccare il Verbo, la Parola che ci salva.
Don Roberto
Pubblicato il 24 Dicembre 2024
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Storie di fede e Riflessioni
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