C’è una parola che ha un significato etimologico meraviglioso. È emerso in un incontro con gli educatori degli adolescenti nel quale ci siamo interrogati sul valore personale di ogni adolescente. E ripetutamente usciva una parola alla quale vale la pena pesarne il significato. La parola è “risorsa”.
Si diceva: ogni persona è una risorsa; ogni persona ha più risorse; un’attività ben proposta è una risorsa; la comunità è un grande contenitore nel quale convivono bisogni e risorse.
Cavalcando questi pensieri mi sono soffermato sull’etimologia. Ma cosa significa letteralmente questo termine?
Deriva dal francese ressource e più anticamente dal latino resurgere che, come si intuisce, significa risorgere. Risorsa è perciò qualsiasi fonte o mezzo che fornisce aiuto, soccorso, appoggio, soprattutto in situazioni di necessità. Questo è quanto indica il vocabolario.
Mi ha folgorato il significato di risorgere.
Quindi: ogni persona è risorsa perché possiede in sé una forza divina di risorgere. Ma possiede anche delle risorse perché può ridare vita intorno a sé. La comunità contiene non solo tanti bisogni ma soprattutto molteplici occasioni di risurrezione.
In un altro vocabolario trovo che il termine “risorsa” significa anche “mezzo o capacità disponibile, consistente in una riserva materiale o spirituale, o in un’attitudine a reagire adeguatamente alle difficoltà”. Questa seconda definizione mette in evidenza il concetto di reazione alle difficoltà e siccome ciò che mette maggiormente in difficoltà la vita degli uomini è la morte, la più grande reazione alla morte è appunto la risurrezione. La nostra risorsa più vera è partecipare in pienezza a Cristo Risorto che non muore più e in ogni momento reagisce con tutto sé stesso a tutto ciò che sa di morte.
Guardare a me stesso e a ciascuno dei miei fratelli e sorelle con questo nuovo sguardo significa riconoscere che siamo una risorsa inesauribile. Anche quando le forze decadono, gli altri ci abbandonano, sperimentiamo l’aridità ed il vuoto, quando tutto ci pare stia morendo, sempre possiamo risorgere perché dentro di noi c’è una forza ostinata di vivere che si chiama Spirito Santo.
Egli è una costante voglia di primavera che si contrappone in maniera determinata ad ogni specie di autunno che ci intristisce.
Ragionare con questa prospettiva sugli adolescenti ci aiuta ad uscire dai soliti pregiudizi nei quali acidamente rinchiudiamo le persone e incominciamo a pensare che proprio gli adolescenti sono coloro che per natura rinascono a sé stessi, sono una risorsa.
Don Roberto
Pubblicato il 16 Novembre 2024
in
Storie di fede e Riflessioni