Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La pietra della speranza

Di lui è stato detto: “apostolo instancabile della resistenza non violenta”. Oppure: “eroe e paladino dei reietti e degli emarginati”. Oppure ancora: “Redentore dalla faccia nera”.

Avrete capito che sto parlando del leader assoluto della non violenza, il primo americano a teorizzare, a costo della vita, le condizioni della pace, che affondano le radici nel rispetto, nella tolleranza e nella fraternità al di là di ogni differenza: Martin Luther King.

Ho visitato lo scorso anno il suo monumentale memoriale a Washington.

Riguardando le immagini di quella visita mi sono di nuovo emozionato. Il monumento intende ricordare il luogo nel quale ha pronunciato il suo leggendario discorso “I have a dream”. L’ideatore della statua prende spunto da queste parole di Martin Luther King: Io ho davanti a me un sogno… È questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.

Il monumento rappresenta una montagna con al centro una parte di essa che si stacca quasi facendo un passo in avanti, è la pietra della speranza. La costruzione è stata realizzata nel 2027 dall’artista cinese Lei Yixin. La statua è alta 9 metri e per costruire l’intero complesso sono serviti 160 blocchi di granito che si estendono nel perimetro di 140 metri nel quale sono incisi 14 estratti dei sermoni pronunciati dal Martin Luther King. L’intero memoriale è costato 120 milioni di dollari provenienti da una fondazione sostenuta da Bill Gates, George Lucas e dalla Walt Disney.

A distanza di 56 anni dal suo martirio la domanda che continua a ritornare è quella relativa al valore della sua eredità. Come affermava un giornalista: l’eredità del reverendo King è un dito puntato verso il trascendente, e non solo attivismo razziale.

Il cammino proposto dal leader è lungo e richiede molta pazienza e tenacia. Non si realizza per un cambiamento repentino. Lui stesso aveva affermato: Se gli uomini fossero altissimi vedrebbero ad occhio nudo la curvatura della terra; se fossero altissimi anche moralmente vedrebbero che l’arco della giustizia è lungo, ma tende alla giustizia. Anche noi dunque facciamo staccare molte pietre di speranza dalla montagna della disperazione.

Don Roberto

 



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