Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi

Nel mese di maggio abbiamo pregato il Rosario e, in ogni sera, abbiamo meditato sulle tante preghiere che arricchiscono la devozione mariana dei cristiani.

Il tema ricorrente è la richiesta che noi, suoi figli, le rivolgiamo affinché ci ascolti. Esattamente come fa ogni bambino che chissà quante volte in un giorno chiama la sua mamma proprio per questo. 50 volte? O forse di più un bambino ogni giorno chiama la mamma. Anche noi, quando preghiamo il Rosario, chiamiamo 50 volte la nostra Mamma del cielo.

C’è un passaggio di una delle preghiere più belle, la Salve Regina, una preghiera sorta nel Medioevo, che dice: illos tuos misericordes oculos ad nos converte, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.

Domandiamo alla Madonna di ascoltarci… rivolgendo a noi i suoi occhi.

Mi ha fatto venire in mente un simpatico racconto nel quale si dice che una giovane mamma, in cucina, preparava la cena con la mente totalmente concentrata su ciò che stava facendo: preparare le patatine fritte. Il bambino aveva avuto una intensa giornata alla scuola materna e raccontava alla mamma quello che aveva fatto. La mamma gli rispondeva distrattamente con monosillabi e borbottii.

Qualche istante dopo si sentì tirare la gonna e udì: “Mamma!” La donna accennò di sì col capo e borbottò anche qualche parola.

Sentì altri strattoni alla gonna e di nuovo: “Mamma!”.

Gli rispose ancora una volta brevemente e continuò imperterrita a sbucciare le patate. Passarono cinque minuti. Il bambino si attaccò alla gonna della mamma e tirò con tutte le sue forze.

La donna fu costretta a chinarsi verso il figlio.

Il bambino le prese il volto fra le manine paffute, lo portò davanti al proprio viso e disse: “Mamma, ascoltami con gli occhi!”.

Chiedere a qualcuno di ascoltare con gli occhi significa domandare un’attenzione completa, un ascolto totale. I bambini pretendono un ascolto così dai loro genitori ed insistono quando si accorgono che il loro ascolto è parziale o disturbato da altri interessi.

Anche noi questo ascolto lo pretendiamo dal Signore e dalla Madonna e ci ribelliamo quando abbiamo la sensazione di non essere ascoltati … con gli occhi.

Diventati grandi abbiamo anche imparato che l’ascolto non può essere “dispari” ma è necessario che anche i figli ascoltino con gli occhi i loro genitori e che anche noi dobbiamo ascoltare con gli occhi il Signore e la Madonna. Solo così la vita dello spirito diventa un costante esercizio di dialogo reciproco: a volte si ascolta e a volte ci si esprime.

Don Roberto

 



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