Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Richiesta di disponibilità o dono di una possibilità?

Attraverso questo breve scritto sono a chiedere, a chiunque desideri spendere un po’ del suo tempo, di vivere, nella forma del volontariato, qualche ora presso la Casa Accoglienza Anziani.

La presenza dei volontari all’interno della struttura è sempre stata di fondamentale importanza. Esiste dall’inizio dell’attività un gruppo di circa una ventina di volontari che si alterna nella settimana con un turno di servizio per le diverse necessità.

La difficoltà principale emerge in particolare nei mesi estivi per le ferie dei volontari stessi, per le ferie del personale e per le vacanze delle nostre suore. Ma al di là dell’estate il ruolo dei volontari garantisce una vicinanza umana che ha un risultato immediato ed impagabile: il sorriso dei nonni. Io non esito a dire una cosa: passare qualche momento alla RSA fa bene agli anziani, di sicuro, ma fa benissimo ai volontari: si stabilisce una relazione e si mette in circolo quella linfa che porta frutti di bene e fa crescere la comunità.

Cosa fanno i volontari? Fanno molte cose in base alle necessità. In particolare: donano la loro disponibilità nei momenti di vita quotidiana degli ospiti in orari definiti durante  il momento del pasto, là dove è possibile, trasportano gli ospiti dai reparti al salone per le attività di animazione che cambiano nei diversi giorni della settimana, li trasportano quando c’è la Messa, al mattino del Martedì e del Giovedì e alla prefestiva del Sabato pomeriggio ed infine fanno un po’ di compagnia, chiacchierano, bevono insieme il te o il caffè, ridono e scherzano.

Abbiamo sperimentato la bellezza del ruolo dei volontari in tanti momenti, ma soprattutto quando, a causa del Covid, non si poteva entrare nella struttura. Era un inferno. Ora che i nonni possono ricevere visite, senza nessun limite, risalta ancor più l’entusiasmo dell’incontro.

Un dato importante da sottolineare: molti dei volontari sono figli o nipoti che prima venivano a visitare i loro parenti e che hanno continuato a farlo anche quando i parenti sono morti. Questo per dire che si crea un legame, si conoscono volti, nomi, storie…

Volevo cambiare il titolo di questo articoletto perché più che “richiesta di disponibilità” si dovrebbe dire: “dono di una possibilità”.

Mi domando sempre: ma non si stanca la gente a non fare mai nulla nel volontariato? Non si stanca chi passa tutto il suo tempo libero nell’ozio? Non si stancano le persone a perdere tempo in cose di poco conto?

Ecco: qui se volete, senza ovviamente strafare, ma mettendo qualche ora del proprio tempo a disposizione degli altri, si può davvero trovare il dono di una possibilità.

Chi fosse disponibile mi può contattare. Grazie mille.

Don Roberto

 



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