C’è un dato che mi ha colpito in una recente ricerca sul tema: quanto leggono gli italiani? nel 2022 solo il 39,3% di persone hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Questo dato mette in evidenza la diminuzione dei lettori italiani rispetto agli anni precedenti. Solamente negli anni della pandemia c’è stato un leggero aumento che tuttavia è scomparso abbastanza velocemente.
Ancora: il 44, 4 per cento degli italiani legge tre libri in un anno, il 15,4 legge da 4 a 11 libri in un anno e solamente il 6, 4 per cento legge almeno 12 libri all’anno.
La ricerca ribadisce anche che leggono di più i giovani che gli adulti, più le donne che gli uomini, più gli abitanti del centro-nord che gli abitanti del sud.
Colpisce anche il fatto che cresce il numero della popolazione che si è recata in biblioteca almeno una volta nel corso di un anno, anche se rimane sempre una percentuale molto bassa: il 10,2 per cento. Molto penso dipenda dal fatto che l‘impatto travolgente dei social faccia brutalmente preferire questi alla carta stampata.
Un ultima osservazione: nella ricerca emerge con chiarezza che la tendenza alla lettura è fortemente influenzata dall’ambiente familiare: i ragazzi se hanno genitori che leggono è molto facile che anch’essi abbiamo libri tra le mani. Il 77,4 di chi ha genitori lettori diventa a sua volta lettore.
Si capisce che quello della lettura non è tanto una questione di quantità. Ricordo che un giorno quando ero seminarista mi trovavo nella libreria della Buona Stampa. Ad un certo punto squillò il telefono ed improvvisamente la commessa scoppiò in una sonora risata. Le chiesi cosa fosse successo e raccontò che un noto industriale di Bergamo aveva rinnovato la sua casa e per il salotto stava ordinare “tre metri di libri”…
Appunto non è una questione di quantità, ma di qualità: cosa legge una persona e quanto ne sa trarre tesoro per la sua vita.
Affermava Umberto Eco: Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
Io mi ritrovo a leggere molto. Per il gusto di farlo certo, ma anche per lo studio e l’aggiornamento. Ho sempre bisogno di avere un libro con me. Molti libri mi annoiano ma cerco di finirli ugualmente. Molti altri mi dispiace quando finiscono e li leggo quasi centellinandoli. Alcuni mi commuovono fino alle lacrime e altri mi rallegrano e mi incoraggiano.
Insomma vorrei proprio arrivare a dire di aver vissuto 5000 anni.
Don Roberto
Pubblicato il 11 Novembre 2023
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Storie di fede e Riflessioni