Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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In ginocchio davanti a Te

Ormai pochissimi si inginocchiano durante la Messa. Qualcuno ha effettivamente problemi alle articolazioni. Qualcuno non vuole rovinare i pantaloni o le calze… Mettersi in ginocchio pare sia diventato un atteggiamento facoltativo. In realtà nel linguaggio liturgico del corpo ogni atteggiamento diventa rivelativo di ciò che si vive.

Recentemente durante la celebrazione di un funerale ad un certo punto ho temuto. I familiari appena entrati in chiesa si sono seduti e non c’è più stato verso di alzarsi, né alla lettura del Vangelo, né alla Consacrazione, né alle esequie. Ho temuto perché continuavano a rimanere seduti anche quando gli addetti dell’agenzia funebre stavano portando la bara fuori dalla chiesa.

È abbastanza evidente che coloro che non hanno la consuetudine di frequentare le celebrazioni nemmeno possono conoscere i gesti e le posizioni da assumere con il proprio corpo. Pazienza, il Signore vede e provvede.

Diversa invece è la situazione di chi frequenta regolarmente la Messa e non si inginocchia più.

Affermava il grande teologo Romano Guardini: Cosa fa una persona quando s’inorgoglisce? Si drizza, alza il capo, irrigidisce le spalle e l’intera figura. Tutto in essa dice: «Io sono più grande di te! Io sono da più di te!».

Quando uno invece è di umile sentimento e si sente piccolo, china il capo, la sua persona si rattrappisce: egli «si abbassa». Tanto più profondamente, quanto più grande è colui che gli sta dinanzi; quanto meno egli sente di valere agli stessi propri occhi.

Non è dunque una questione di osservanza formalistica alle norme liturgiche. Inginocchiarsi è invece un atto di fede. Chi si inginocchia è come se dicesse: Tu Dio sei veramente grande e io sono piccolo piccolo. Certo: è necessario che il gesto fisico di prostrarsi sia fatto con coscienza e non frettolosamente o sbadatamente.

Piegare il proprio corpo nella preghiera di adorazione significa esprimere il desiderio che sia il cuore e la mente a piegarsi davanti al Padre.

Inginocchiarsi è un segno forte. Nella Bibbia le ginocchia sono il simbolo della forza. Piegare le ginocchia è riconoscere che tutto quello ciò che siamo lo abbiamo da Lui.

Gesù nell’orto degli ulivi, “si allontanò dai discepoli quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava. Anche per noi, come per Gesù, metterci in ginocchio significa riconoscere di essere davanti ad una Persona speciale e che davanti a Lui dobbiamo stare in un clima di profonda riverenza. Non è solo una questione fisica, ma un atteggiamento del cuore.

Don Roberto

 

 



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