Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

La nostra vita è forte e delicata

Mi hanno spiegato per filo e per segno cosa mi è accaduto. Molto è dipeso dalla mia inadempienza a causa della quale ho un po’ sempre trascurato la mia salute. Ad oggi il dato certo è che sono stato miracolato grazie alla bravura degli amici che mi hanno soccorso. Nella mia memoria rimane solo la sensazione di vuoto nell’accasciarmi e le voci che rimbalzavano disordinate mentre io ero steso. Steso appunto senza nessuna possibilità. Ho pensato alla leggenda di un grande santo del nord Europa che si trovava steso su una zattera cullato dalle acque e pregava dicendo: Padre io ora mi addormento e in qualunque posto mi sveglierò quello sarà il luogo dove tu mi vorrai come tuo testimone.

Quando si è stesi si è per forza nelle mani di qualcun altro che ti guida e provvede per te, ci si abbandona.

In questi giorni, da quando mi hanno riportato il telefono, mi ha impressionato l’essere letteralmente invaso da messaggi di vicinanza. Non penso solo per la mia persona quanto per il mio ruolo: una parrocchia che teme di perdere il suo parroco. Al di là di tanti progetti, di tante iniziative, il valore della comunità emerge con prepotenza in questi eventi imprevisti e fotografa lo stato di fatto. Dal letto dell’ospedale mi sono sentito al centro di una rete di relazioni, la comunità appunto. Preghiera e affetto si sono alleate per un prodigioso duello. Io non avrò più bisogno di chiedermi se la parrocchia di San Giuseppe è o non è una bella parrocchia. So solo che la stoffa c’è e anche le risorse. Per il resto bisognerebbe che non si lascino assopire le cose più importanti e più belle della vita, bisognerebbe che il solito tran tran della vita quotidiana non ci faccia dimenticare che là preziosità della nostra esistenza è data dalle relazioni che costruiamo, che la qualità della nostra felicità è definita dalla comunità a cui decidiamo di appartenere.

Sono stato in bilico tra “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” e “m’illumino d’immenso”.

Tuttavia ho sempre sentito vicino Gesù e la sua presenza è sempre motivo di sicurezza e di consolazione. La vita cristiana sempre sarà segnata da difficoltà e da sofferenze, sempre ci saranno dolorosi imprevisti. Ma questo non ci deve far paura perché in ogni momento troveremo qualche segno e qualche risposta che viene dall’alto.

La vita è nello stesso tempo forte e delicata. Il nostro corpo è insieme prodigioso e fragile. La paura di morire non ci è risparmiata, anche se siamo cristiani che professiamo la dimensione eterna della vita. Fa paura il pensiero che tutto possa terminare. Ciò che ci sostiene è che Gesù non ci molla mai, soprattutto nei momenti cruciali della vita .

Don Roberto

 



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