Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Ad ventum

Si apre con questa Domenica il tempo di Avvento.

Che cosa è inciso in questa nuova stagione della vita spirituale?

Che cosa la Chiesa ci chiede più precisamente in questo tempo.

Non c’è niente di novità che ci è stato detto in merito, tuttavia vogliamo ricordarci a vicenda le linee direttrice che ci possono aiutare a trascorrere meglio questo periodo liturgico.

L’Avvento è quel tempo che parte dalla domenica dopo la solennità del Cristo Re, dal 27 Novembre ai primi vespri del Natale. Le Domeniche di tutto questo tempo hanno un primato sulle feste del Signore e su tutte le solennità che vengono per questo effetto anticipate al sabato. Le ferie che vanno dal 7 al 24  Dicembre sono orientante verso una preparazione imminente o prossima del Natale del Signore mentre che il tempo che precede queste ferie specifiche costituisce una preparazione remota al mistero dell’incarnazione.

Il tempo di Avvento ha la vocazione speciale di stimolarci e di spingere i figli della Chiesa a uscire dal torpore abituale per essere in grado di accogliere la novità che sta per arrivare, l’ingresso del Figlio di Dio nella nostra dimensione umana tramite la porta dell’incarnazione nel grembo verginale della Vergine Maria.

Perciò i credenti non possono permettersi di essere accovacciati nel relativo o negli affanni della vita quotidiana ma devono piuttosto essere desti ed intraprendere un cammino, decidersi di andare incontro a Cristo che viene.

Diciamoci a vicenda che questo periodo è un dono di Dio per noi, che bisogna accogliere con gratitudine ed impegno, percepirne la sua utilità, ammirare la sua duttilità di rivelare l’essenza dell’uomo come un essere pellegrino ed un essere ospitale.

Percepire questi stimoli e richiami  richiedono atteggiamenti  e risposte correnti che possono fare dell’avvento una stagione di fioritura spirituale. Il tempo di preparazione al mistero dell’incarnazione del Verbo di Dio, se potesse acquisire una sua disciplina spirituale la possiamo riassumere con questo ordinamento:

1) L’orazione. L’avvento è un tempo se vogliamo che sia fruttuoso, una stagione per intensificare la preghiera, la preghiera sia comunitaria che quella personale. E il cibo dell’anima, porta un raggio di luce e di grazia nella nostra vita. Nella preghiera viene forgiata la visione del mondo e del tempo che si apre dinanzi a noi come il tempo del Signore.

2) L’Ascolto. Non sempre l’ascolto religioso ma anche un ascolto del prossimo,

di colui che vive sullo stesso tetto con noi, l’ascolto del vicino di casa, del forestiero che chiede una informazione, l’ascolto del bisognoso.  L’ascolto si prolunga anche nella dimensione spirituale e diventa accoglienza della parola di Dio, che ci istruisce sulle scelte della nostra vita.

3) La conversione del cuore: l’Avvento ci propone delle figure e volti che ricorrono in questo tempo, Giovanni Battista, la sua madre Elisabetta, La Vergine Maria, S. Giuseppe, sono figure depositarie dell’amore di Dio e delle sue meraviglie, della fede intramontabile. La conversione del cuore è una necessità in questo periodo liturgico, sgombrare dentro di noi i detriti e il fango che avvolge il cuore per essere in grado di fare brillare la luce divina in noi.

4) Le opere di misericordia non devono mai mancare nella borsa che ci accompagna in questo tempo di grazia.

Buon viaggio verso un avvento fruttuosissimo.

Don Agostino



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