Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’Assunzione di Maria in cielo

Nella Messa della solennità dell’Assunta preghiamo con questo inno di lode che riassume tutto il significato della celebrazione: “Oggi la Vergine Maria, madre di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, è stata assunta nella gloria del cielo. In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita”.

Il dogma dell’Assunzione di Maria è stato definito nel 1950 da Pio XII, ma da sempre i cristiani hanno considerato l’Assunzione di Maria come la festa mariana più importante.

La raffigurazione più bella e più famosa dell’Assunta è certamente quella dipinta da Tiziano Vecellio nel 1518. Si trova nella chiesa francescana di Santa Maria Gloriosa a Venezia, chiesa più conosciuta come “Chiesa dei Frari”. Il dipinto è stato commissionato a Tiziano dai francescani che sicuramente “istruiscono” il pittore negli aspetti più profondi della teologia e della catechesi mariana.

Il dipinto è suddiviso in tre spazi: nella parte inferiore c’è la terra e lo spazio è gremito di discepoli che sono dinamicamente raffigurati nel momento in cui si separano dalla Vergine; in alto c’è il cielo, abitato dal Padre che si dispone ad accogliere Maria con l’abbraccio della compiacenza e nel centro c’è l’Assunta circondata dagli angeli in festa.

Lo sguardo di chi osserva è spontaneamente condotto a soffermarsi sul volto di Maria che, finalmente liberata da ogni vincolo terreno, contempla il Padre. È un volto “estatico” colmo della beatitudine premessa da Gesù ai poveri, agli umili, ai puri di cuore. Tiziano affida al tema della luce il concetto teologico del Paradiso: una luce solare, giallo oro, circonda la Madonna mentre in basso, sui discepoli la luce è opaca, come una nube.

Noi pellegrini su questa terra siamo lontani ancora dalla trasparenza del cielo ma la desideriamo come meta del nostro cammino, come profezia del nostro destino.

Tra i tanti particolari del dipinto spicca il braccio del discepolo vestito di rosso, visto di spalle che tocca la nube sulla quale la Madonna appoggia i piedi: il pittore ci sta comunicando il collegamento tra Maria Assunta e la comunità della Chiesa, tra il suo corpo glorioso e il corpo mistico della chiesa affidata a Lei nel momento della morte in croce del Figlio.

Proprio questo collegamento è il significato più profondo della Festa dell’Assunta come affermò  Benedetto XVI: “E’ un mistero grande quello che oggi celebriamo, è soprattutto un mistero di speranza e di gioia per tutti noi: in Maria vediamo la meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria vita a quella di Gesù, che lo sanno seguire come ha fatto Maria. Questa festa parla allora del nostro futuro, ci dice che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che c’è nel mondo, la luce del bene”.

L’Assunzione è l’incontro di due amori e due fedeltà: l’amore incondizionato di Dio e quello di Maria che l’ha dato alla luce e nutrito e cresciuto. Nell’Eucarestia noi ogni volta ci inseriamo in quest’incontro.

Don Roberto

 



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