Non vedevamo l’ora di iniziare e adesso dobbiamo dire che finisce sempre troppo presto. Ogni estate è sempre così: il CRE è un mese di energia pura che coinvolge tantissime persone. Il parroco, i coordinatori, i collaboratori adulti, gli adolescenti e soprattutto i veri protagonisti, i bambini e i ragazzi. La preparazione inizia a febbraio con i coordinatori per gli aspetti organizzativi, ad aprile con gli adolescenti per la formazione.
Le cinque settimane del CRE rappresentano non solo un servizio per le famiglie che si fidano dell’Oratorio e lasciano per tutta la giornata i loro figli, ma è anzitutto un’esperienza vera di comunità e perciò una palestra nella quale esercitarsi per la propria crescita.
Il tema del CRE 2022 è stata la storia del Mago di Oz e l’obiettivo generale per tutti è stato il viaggio interiore nel mondo delle emozioni.
Il progetto del CRE ci è stato presentato con queste parole: “Le emozioni arrivano da fuori, da un altro, da un’esperienza con gli altri, ma si provano dentro. Ci scopriamo passivi e impotenti al loro irrompere; è come in quel famoso detto: “Al cuor non si comanda!”. Tutto comincia così con qualcosa o qualcuno che ti raggiunge, ti colpisce, ti provoca. Tutto accade all’improvviso e non possiamo farci niente. Il corpo non resiste, qualcosa esplode dal centro del petto”.
Quante emozioni al CRE. Per tutti. L’emozione è un’infiammazione dell’anima. È una accensione, un movimento, una sensazione improvvisa, immediata, intensa. Generalmente non è durevole, va e viene. Ci sono emozioni belle, piacevoli e ci sono emozioni brutte, sgradevoli.
Il “batticuore” è l’emozione che proviamo quando siamo insieme, quando cerchiamo di costruire qualcosa di bello, quando ci scopriamo fratelli e figli. Poi però le emozioni finiscono perché non si può vivere sempre con il batticuore. Il sottotitolo del CRE è un versetto del salmo 16 e dice: “Gioia piena alla tua presenza”. Questa è l’emozione più bella: la partenza della fede, che non è un’emozione ma ha bisogno anche delle emozioni per accendersi.
Ogni giorno i ragazzi sono stati invitati a vivere un momento di preghiera e di riflessione. La colonna sonora è stato il canto “Accanto a Te” e il ritornello, cantato a squarciagola è una bellissima preghiera:
Come una brezza che scuote e spettina un fiore
o lo accarezza ma senza fare rumore.
Tu che hai messo più gioia nel cuore che nel sole tutto il suo calore
io che ti cerco io senza parole io voglio restare qui accanto a te.
Al termine del CRE voglio ringraziare il Signore per tutte le emozioni che abbiamo condiviso e chiedere a Lui che quanto si è acceso possa continuare ad ardere.
Voglio anche chiedere perdono al Signore perché quando si è in tanti e si sta insieme succede spesso che molte cose avremmo potuto viverle e gestirle meglio.
Una cosa è certa: abbiamo scritto un’altra pagina bella del libro della nostra comunità e questo ci lascia il desiderio di continuare a scriverne tante altre.
Permettetemi una sottolineatura: gli adolescenti. È semplicemente sorprendente come un nutrito gruppo di animatori abbia un’energia così grande: potrebbero rimanere a casa a bighellonare o stare in giro a zonzo e invece si dispongono ogni giorno a sopportare le indicazioni dei coordinatori, la fatica del caldo e le esigenze dei più piccoli e senza staccare dalla mattina alla sera si spendono senza misura. Cosa li rende disponibili e felici di essere animatori? Certo la forza del gruppo, certo il sentirsi utili, responsabili, il sapere che c’è chi si fida di loro e che li apprezza. Fatto sta che al CRE sono belli da vedere, lì pare che sappiano tirar fuori davvero il meglio di se.
Don Roberto
Pubblicato il 16 Luglio 2022
in
Storie di fede e Riflessioni