Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Il Natale non si tocca! O no?

Quando arriva il Natale si solleva sempre un gran polverone sul suo significato. Questa volta è stato un testo della Commissione Europea che nei giorni scorsi è stato ritirato. Nel documento, considerato immaturo e perciò non adottabile, si insegue l’obiettivo di un linguaggio inclusivo, politicamente corretto che non offenda nessuno. Il documento era intitolato: “Linee guida della Commissione europea per la comunicazione inclusiva”. Nel documento si parla in modo piuttosto evidente dei divieti per l’utilizzo di termini troppo espliciti sui temi del Natale e di conseguenza si è intravista la volontà di arrivare alla negazione delle radici cristiane dell’Europa.

Senza conoscere i singoli articoli di questo documento devo sinceramente ammettere che non mi ha stupito più di tanto. Prima di tutto perché già è un dato di fatto che il nostro mondo è sempre più scristianizzato e non sarà di certo un documento a decretarne l’attuazione. Oramai, senza che ce lo dica la Commissione Europea, la nostra è un’epoca che prescinde dal riferimento spirituale della vita, o meglio, che la fede cristiana non mostra più nessuna visibilità, è insignificante. In secondo luogo va detto che nessuno vuole negare l’identità dei cristiani, perché l’impressione è che i cristiani stessi hanno reso talmente opaca la loro propria identità che loro stessi non hanno alcuna consapevolezza circa il loro essere discepoli di Gesù. Viene semplicemente costatato che l’identità cristiana si sta smarrendo. Non perché “qualcuno” voglia negarla, ma perché viene meno nella coscienza dei cristiani stessi.

Ciò che mi lascia perplesso è la presunta “offesa”  per coloro che non credono o che hanno una fede diversa da quella cristiana. Mi sono chiesto: mi offendo io forse quando sento che i miei fratelli ebrei celebrano le loro feste o che i miei fratelli musulmani celebrano il Ramadan? Assolutamente no. Anzi credo che nei nostri contesti sociali se ciascuno riesce ad essere fedele ai dettami della propria fede a risentirne i benefici sarebbe la collettività intera. Il problema è quando la religione diventa un’ideologia e deve per forza far valere, a costo anche di essere violenti, una qualche significanza.

Fatto sta che la Commissione Europea ha ritirato il documento chiedendo scusa, tra l’altro non so perché solo al popolo italiano. Quindi il Natale non si tocca!

Condivido il commento del Cardinal Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede che afferma: “la tendenza purtroppo è quella di omologare tutto, non sapendo rispettare le giuste differenze, alla fine si rischia di distruggere la persona”.

Il Natale non si tocca! A condizione che i cristiani siano ancora interessati al Natale e non siano loro per primi a dimenticarsene.

Don Roberto



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