Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La spada nella roccia

Le vacanze non sono mai solo vacanze. La parola “vacanza” letteralmente significa vuoto, tempo vacuo. Ma quando succede che la vacanza è tempo dedicato alla contemplazione del bello nella natura, nell’arte e nei luoghi della fede allora può davvero essere il contrario del suo significato: giorni pieni ed intensi, ricchi di esperienze incantevoli.

Un viaggio, anche pure un’ordinaria vacanza, lo compi sempre tre volte: nella preparazione perché lo sogni ed hai molte aspettative, quando lo vivi e  infine quando lo ricordi, perché ti porti dentro le tracce di ogni momento.

Con un piccolo gruppo di giovani abbiamo condiviso alcuni giorni nella Maremma Toscana. Così rivivo per la terza volta questa vacanza: innanzitutto la fragranza della fraternità, stare insieme è sempre un grande dono, anche se l’intesa non è sempre perfetta, poi le riflessioni e la preghiera, la sorpresa di luoghi bellissimi, il mare certo, ma anche le città visitate, gli scorci, i borghi, poi ancora la dolcezza e la generosità di chi ci ha ospitato.

Ciò che maggiormente mi rimane dentro, come un auspicio e come un monito è la vicenda di san Galgano. Abbiamo visitato l’abbazia medievale e conosciuto la storia di questo santo.

La grande abbazia ora è completamente in rovina e la mancanza del tetto la rende assolutamente originale e suggestiva, come la biografia di Galgano, nato intorno al 1150, ebbe una giovinezza improntata al disordine e alla dissolutezza, come grandi santi molto più conosciuti: sant’Agostino, san Francesco, san Camillo de Lellis, per citarne alcuni.

Ma poi il Signore interviene come un uragano e da una vita cavalleresca, goliardica, violenta e lussuriosa Galgano diventa un uomo di Dio, vivendo fino alla morte la verità del Vangelo. Il gesto che ha sancito al sua conversione è l’aver conficcato la sua spada nella roccia. Exalibur al contrario. Nel medioevo questo gesto aveva una profondo significato spirituale, non solo per la scelta di abbandonare le armi, ma soprattutto perché la spada capovolta disegna la sagoma di una croce: da quel momento Galgano  si arruola nella milizia di Cristo e vivrà solo per Lui.

Come sempre l’esempio di Galgano trascinò altre persone fino alla creazione di una nuova comunità monastica ed ora la spada nella roccia è meta di un notevole flusso di pellegrini e di turisti.

La vicenda di san Galgano diventa auspicio anche per noi. Magari la nostra vita non è così dissoluta e peccaminosa da farci avvertire la necessità di un radicale cambiamento. È più probabile che la nostra sia una vita vuota e tiepida, che il nostro essere cristiani non conosca né ardori né slanci. Proprio per questo la conversione ci richiede ancor più coraggio, perché ci vuole tanta forza per conficcare la spada nella pietra dura dell’abitudine e del tirare a campare. Anche le vacanze possono essere giorni di conversione.

Don Roberto

 



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