Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Le quattro stanze

C’è un antico proverbio indiano che dice: Ognuno di noi è una casa con quattro stanze: una fisica, una mentale, una emotiva e una spirituale. La maggior parte di noi tende a vivere in una stanza gran parte del tempo. Ma finché non andremo in ogni stanza, ogni giorno, anche solo per arieggiarla, non saremo persone complete.

Per essere una persona completa, cioè armonicamente matura e felice è necessario prima di tutto riconoscere la presenza di queste quattro stanze. Si perché può accadere che si viva una vita intera senza nemmeno sapere come sia “la mia casa”, la struttura della mia persona. Oppure può succedere di passare tutta una vita stando in un’unica stanza, disinteressandosi delle altre.

Per essere persone complete e felici abbiamo il compito di considerare tutte e quattro le stanze e di prendercene cura. Anche perché se ciascuno non lo fa per conto proprio, nessuno può farlo al posto nostro.

Proviamo dunque a vedere le quattro stanze e a capire quali sono le dinamiche che le caratterizzano.

La “stanza fisica” è quella del mio corpo, dimensione essenziale del mio essere, filtro importante attraverso cui passa la mia umanità. Abitare in questa prima stanza significa star bene con il proprio corpo, anche se non sempre è in ottima forma, anche se spesso fa i capricci e mostra segni di debolezza e di decadenza.

La “stanza mentale” è quella nella quale metto la mia intelligenza a servizio del bene, combattendo la superficialità e superando ogni forma di banalità. Abitare questa stanza vuol dire mantenersi aperti ad ogni forma di confronto lasciandosi provocare da ogni cosa capita vicino o lontano, vuol dire non rimanere fissati alla logica dei pregiudizi o del “così dicono” ma verificare con sapienza, nel limite del possibile, e acquisire i criteri per una sempre più obiettiva valutazione delle cose, vuol dire evitare la dispersione e la vana curiosità.

Nella “stanza emotiva” ci sono tutti gli affetti che danno colore e sapore a tutte le mie relazioni. Abitare in questa stanza è possibile solo vincendo le spinte istintive dell’egoismo. Altrimenti non riuscirò assolutamente a gustare la bellezza delle persone e a sperimentare la forza della comunione e della solidarietà.

La “stanza spirituale” è la stanza nella quale si definisce il progetto della mia vita. È il luogo dove vengo continuamente richiamato a conformare il mio comportamento alle regole di fondo che strutturano l’idea di uomo che voglio essere. C’è una spiritualità umana che appartiene ad ogni persona, indipendentemente dalla sua adesione ad una religione. Lo “spirito” di ognuno è il centro che anima e motiva il suo agire. Per me cristiano la spiritualità si misura con la persona e l’opera di Gesù Cristo, attingendo da Lui forza e armonia.

Mi piace questo proverbio indiano perché pone l’accento sulla necessità di sostare con equilibrio in ciascuna di queste quattro stanze della mia persona, anche solo per arieggiarle ogni tanto, per una crescita matura, integrale ed armonica.

Don Roberto



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