Fratelli tutti è proprio un testo da leggere: il pensiero di Francesco per la fraternità di tutti i popoli.
Ci sono i macro temi che il Papa affronta con molta sapienza e che sono destinati a tutti gli uomini di buona volontà del mondo, ai responsabili del mondo, al di là del loro credo: i diritti umani, la globalizzazione, l’amore universale, il bene comune, la pace, la politica… E poi ci sono temi che possono essere di grande utilità per riflettere sul nostro stile di vita, sul modo con cui ci comportiamo nelle nostre piccole faccende quotidiane.
C’è un piccolo paragrafo intitolato “Recuperare la gentilezza”. Afferma il Papa: Oggi raramente si trovano tempo ed energie disponibili per soffermarsi a trattare bene gli altri, a dire “permesso”, “scusa”, “grazie”.
Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza.
La parola “gentile” deriva da “gens”, che vuol dire stirpe e significa “di nobile nascita”, di buona stirpe. La persona gentile. Gli uomini sono di stirpe buona perché creati ad immagine e somiglianza di Dio. La gentilezza è il marchio di qualità che contraddistingue chi riconosce le proprie origini divine. La gentilezza è un frutto che cresce dall’albero della bontà e che germoglia per la linfa dello Spirito Santo.
La gentilezza è un miracolo e si manifesta nel rispetto e nella gioia di stare con gli altri, nel non pensare male degli altri e nel non parlare male degli altri. È il segno della volontà positiva di partecipare alla costruzione di tante buone relazioni.
Continua il Papa: La pratica della gentilezza non è un particolare secondario né un atteggiamento superficiale o borghese. Dal momento che presuppone stima e rispetto, quando si fa cultura in una società trasforma profondamente lo stile di vita, i rapporti sociali, il modo di dibattere e di confrontare le idee. Facilita la ricerca di consensi e apre strade là dove l’esasperazione distrugge tutti i ponti.
Qualcuno ha definito “Fratelli tutti” la vera rivoluzione della gentilezza.
Nobile per origine l’uomo ha pensieri, sentimenti e parole gentili.
Le parole gentili, diceva Madre Teresa di Calcutta, sono brevi e facili da dire. Ma la loro eco è eterna.
San Paolo esprime la necessità di essere amabili quando ai Filippesi scrive: La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. Fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Che bello quando riusciamo ad essere gentili nel cuore e quando incontriamo persone autenticamente gentili, non per cortesia formale ma perché hanno un’eleganza e una delicatezza nel porsi, nel parlare e nel comportarsi.
Don Roberto
Pubblicato il 20 Marzo 2021
in
Storie di fede e Riflessioni
