Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Ciao don Antonio

 

Mi rivolgo a te anche se non sei più qui, ma ho la certezza che tu sei più vivo di noi perché ora partecipi in pienezza alla Vita del Risorto.

La prima volta che ti ho visto ero studente di teologia, credo nel 1983 e tu fosti invitato a parlare dei preti del Paradiso per testimoniare con la tua esperienza la passione missionaria del tuo ministero.

Già mi aveva colpito la tua severità e la tua dolcezza insieme.

Ti ho ritrovato a Dalmine come parroco emerito e residente tra noi.

I nostri incontri sono stati frequenti ed intensi. La gestione della Casa Accoglienza Anziani, l’ampliamento di alcuni anni fa, i nuovi progetti.

Ogni volta confesso di essermi ritrovato ad ammirare soprattutto la tua pertinenza nelle analisi, la tua libertà nelle critiche e la tua fermezza nelle cose essenziali.

Se volessi usare un immagine per rappresentarti userei quella dell’aquilone. Sì perché l’aquilone paradossalmente nasconde il segreto della sua libertà di volare proprio nel fatto che è ancorato ad un legame. La radice a cui hai tenuto fermamente ancorato il filo della tua esistenza è sicuramente stata la tua fede, la visione cristiana della vita. Un giorno venni a trovarti e stavi celebrando la Messa da solo. Mi hai chiesto la pazienza di aspettarti. Mi sono seduto in un angolo per aspettare che terminassi. Ti osservavo incantato: avevi la devozione di un prete novello.

L’aquilone della tua vita, ben saldo alla radice, ha potuto liberarsi nel volo e lasciarsi condurre dal vento a disegnare le tue acrobazie. Sono i tuoi sogni e i tuoi progetti. Quelli che sei riuscito a realizzare e quelli che ultimamente ci hai consegnato. La tua lungimiranza, il tuo carattere risoluto e lo stile di vita sobrio sono stati gli strumenti che ti hanno permesso di portare a termine il tuo compito, a volte anche contro la corrente.

Ascoltando i racconti di molti parrocchiani, farciti da tanti aneddoti, ti assicuro che il tempo non ha fatto svanire i segni dell’affetto che ti circondava. A questo fiume di affetto si aggiunge anche il mio. In questi dieci anni ho soprattutto percepito la tua presenza paterna, una presenza rassicurante e incoraggiante.

Ti voglio ringraziare con tutto il cuore perché come uomo e come prete mi hai insegnato tanto e mi piacerebbe custodire la memoria di te come un tesoro prezioso. Te ne sei andato in silenzio, non ci hai nemmeno lasciato il tempo di salutarti. Ma te ne sei andato con la serenità di chi ha compiuto fino in fondo il proprio dovere.

Grazie don Antonio: ora che sei vicinissimo al Signore e stai partecipando alla vittoria di Gesù Risorto, ti chiedo di continuare ad amare la parrocchia di san Giuseppe e, se puoi, di continuare ad aiutarla.

Don Roberto



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