Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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IL PRIMO COMANDAMENTO: «Io sono il Signore, tuo Dio: non avrai altri dei di fronte a me»

Veramente, afferma Ermes Ronchi, amare Dio, più che un comandamento, è un privilegio, una concessione. Questo pensiero guida la riflessione dei cristiani sul Decalogo. Riflessione che troppo spesso è stata equivocata dal considerare le dieci Leggi come dei divieti o delle negazioni così vincolanti da limitare la libertà degli uomini.

L’approccio che soprattutto la rilettura evangelica ci propone è di valutare il Decalogo come a 10 strade verso la libertà, un privilegio appunto che Dio offre ai suoi figli.

Se scoprissimo questo, non cesseremmo di ringraziare Dio che ci sprona in tutti i modi di amarlo e non vorremmo far altro che coltivare autenticamente questo amore. Un amore che non delude mai e che anzi colma abbondantemente ogni bisogno di amore che c’è nel nostro cuore.

Il primo comandamento mette l’accento proprio sulla volontà di Dio che gli uomini lo amino senza riserve e senza alternative. Mentre gli uomini spesso si dimenticano di rendere a Dio un vero culto d’amore.

Possiamo infatti dire sempre: “Non abbiamo altro dio all’infuori di Te, Signore”? . Dirlo mattina e sera, a mezzogiorno e a mezzanotte, quando mangiamo e quando beviamo, quando ci corichiamo e quando ci svegliamo, quando lavoriamo e quando riposiamo. Nella salute e nella malattia, nel dolore e nella gioia, nella giovinezza e nella vecchiaia, nella compagnia e nella solitudine, nell’impiego e nello svago. Possiamo dirlo sempre!

La trasgressione al primo comandamento, che genera poi a cascata la trasgressione di tutti gli altri, consiste nel  sostituire Dio con gli idoli.

Affermava  Joseph Ratzinger: “A ben guardare, la danza attorno al vitello d’oro forse non è mai stata, in tutta la storia dell’umanità, così selvaggia e orgiastica come oggi”.

Gli idoli sono quelle molteplici realtà di fronte alle quali noi ci inginocchiamo, anziché genuflettere davanti all’Unico Dio. Gli idoli sono l’indicazione di quanto noi ci siamo allontanati da Dio. E quando si accantona Dio le tentazioni dell’idolatria si fanno più forti. E Dio appare come superfluo.

Concludeva Ratzinger: “Quello a cui prestiamo poca attenzione è che se demoliamo il pilastro su cui poggia l’ordine dell’esistenza umana, l’uomo si disintegrerà sempre più”.

Inizia in questa domenica il nuovo anno pastorale della nostra comunità. Il catechismo dei nostri ragazzi a questo dovrebbe e potrebbe condurci: a trasmettere ai nostri figli l’ordine dell’esistenza umana, per aiutarli a comprendere quale è la priorità nella vita. E la priorità è appunto il primo dei comandamenti.

Don Roberto

 



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