Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Il Corpo del Signore

È la Festa dell’Eucarestia, il Pane Bianco nel quale si nasconde la presenza reale di Gesù. È la festa del tabernacolo che, come diceva Madre Teresa di Calcutta, ci garantisce che Gesù “ha piantato la sua tenda” in mezzo a noi. In questa Festa vengono evidenziati due aspetti: la Comunione e l’Adorazione.

Ci lasciamo aiutare dalla testimonianza del Santo Curato d’Ars, il santo sacerdote, patrono dei parroci, che per oltre quarant’anni guidò in modo mirabile la parrocchia a lui affidata nel villaggio di Ars in Francia, con l’assidua predicazione, la preghiera e una vita di penitenza. Egli attingeva la sua carità pastorale dall’inesauribile fonte dell’Eucaristia. Ai suoi parrocchiani diceva: “Non dire che non ne sei degno. È vero, non ne sei degno, ma ne hai bisogno”.

Noi non ci comunichiamo perché siamo perfetti o migliori di altri. No, lo facciamo proprio perché ne abbiamo bisogno, perché senza Eucarestia ci manca la forza per vivere.

Il secondo aspetto è quello dell’Adorazione.

Nella vita del Santo Curato d’Ars si racconta di un contadino che, ogni giorno e alla stessa ora, entrava nella chiesa parrocchiale, e si sedeva nell’ultimo banco. Non aveva libri di preghiere con sé perché non sapeva leggere; non aveva tra le mani nemmeno la corona del rosario. Ma ogni giorno, alla stessa ora, arrivava in chiesa e si sedeva nell’ultimo banco…e guardava fisso il Tabernacolo. Il Santo parroco, incuriosito da quel modo strano di fare, dopo aver osservato quel suo parrocchiano per qualche giorno, gli si avvicinò e gli chiese: “buon uomo… ho osservato che ogni giorno venite qui, alla stessa ora e nello stesso posto. Vi sedete e state lì. Ditemi: cosa fate?”. Il contadino, scostando per un istante lo sguardo dal Tabernacolo rispose al parroco: “Nulla, signor parroco… io guardo Lui e Lui guarda me”. E subito, riprese a fissare il Tabernacolo. Il santo Curato d’Ars descrisse quella come una tra i più alti segni di fede e di preghiera.

Stare davanti a Gesù Eucarestia è adorare la sua presenza reale. Non ci occorrono abilità particolari ne capacità straordinarie. Basta la decisione di stare un po’ con Lui. Ci pensa Lui a trasformare le nostre giornate in perenne rendimento di grazie.

La Festa del Corpus Domini ci ricorda che come quando le pile sono esaurite, la spia si spegne e uno strumento non funziona più perché non c’è più energia, così anche noi abbiamo bisogno di energia: per essere gioiosi, per aver fede, per amare. La nostra energia è nell’Eucarestia quando comunichiamo al Corpo di Cristo e lo adoriamo Signore della nostra vita.

Don Roberto

 



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