Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Le parole della Pasqua: Il Sacramento dell’addio?!

La Cresima è un sacramento fondamentale, anche se apparentemente sembra un sacramento “minore”. È il sacramento che conclude il percorso di Iniziazione cristiana dei nostri ragazzi.

Qualcuno ironicamente ha affermato che la Cresima si chiama anche “sacramento dell’addio”, perché dopo non si va più in chiesa.

Invece questo è il sacramento che completa il percorso del diventare cristiani, anzi che ci rende perfetti cristiani. La Cresima si chiama anche “Confermazione”: conferma e rafforza la grazia che abbiamo ricevuto nel Battesimo, con la differenza che a ripetere le promesse fatte a suo tempo dai  genitori questa volta sono i cresimandi in prima persona a rinnovare la propria fede.

Tuttavia non si nascondono le difficoltà. Un po’ di colpa è da attribuire anche l’età dei cresimandi: in piena preadolescenza, distratti da tanti interessi, oberati dai compiti, molti abdicano con disinvoltura dalle responsabilità non ritenute necessarie, o che la famiglia non fa ritenere tali…

Comunque credo che, da un punto di vista pedagogico, sia bello poter dire a un ragazzo di quattordici anni: vai, adesso tocca te, noi genitori abbiamo voluto per te una formazione cristiana, adesso tocca a te confermarla e camminare in avanti nella via della fede.

Un’altra difficoltà è da attribuire al contenuto stesso della cresima perché non si capisce molto chiaramente quello che succede. Dal punto di vista catechistico occorre dire che la cresima come sacramento ha un fondamento teologico quanto mai incerto. Si tratta di una conferma e di un suggello del battesimo. Ciò dimostra che non avviene niente di sostanzialmente proprio. I bambini e gli adolescenti hanno già la capacità di partecipare pienamente alla vita della fede e della comunità.

Allora quale è il senso di questo Sacramento?

A me piace pensare che quando noi diciamo “Confermazione” non ci riferiamo tanto a ciò che facciamo noi, ma a quanto fa il Signore, vero protagonista dei Sacramenti. È Lui infatti che “conferma”. Conferma il suo amore per noi, attraverso il dono rinnovato del suo Spirito.

Insomma, è evidente che ricevere la Cresima significa principalmente fare un’esperienza sempre più consapevole della vicinanza del Signore e del suo amore.

Solo così avremo quella forza speciale per testimoniare la fede che solo lo Spirito Santo può dare rinvigorendo i suoi sette doni: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.

Questo giusto per ricordare che partecipare alla Cresima dei ragazzi vuol dire per tutti, genitori, padrini e madrine, parenti e amici, chiedersi: anch’io sono stato cresimato, ma come la vivo la mia Cresima?

Una parola particolare va rivolta ai padrini e alle madrine: a voi spetta il compito di garantire che i ragazzi, una volta cresciuti, si comportino da veri testimoni di Cristo. Per questo sappiate essere veri esempi di vita e di fede.

Don Roberto

 



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